La bellezza della natura mentre gli umani sono in lockdown esplode in tutta la sua magia lungo le coste tra Sorrento, Procida e Ischia. Ad immortalare in questi giorni di pandemia i colori e le suggestioni di questi luoghi, dalle falesie della costiera amalfitana al promontorio di Sant’Angelo d’Ischia, dalle antiche torri di avvistamento di Massa Lubrense alla variopinta Marina Corricella, a Procida, passando per la baia di Ieranto e la baia Cartaromana ai piedi del Castello aragonese, tra pesci luna e aguglie imperiali, madrepore, gorgonie e prateria di posidonia, è #LeMeraviglieDelleAreeProtetteAcasa. Si tratta di una campagna promossa dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Gli scatti sono del fotografo subacqueo Pasquale Vassallo mentre il video dall'alto è stato realizzato dal drone manovrato da Francesco Rastrelli. I due, scortati dalla Guardia Costiera, hanno perlustrato una serie di punti dei due Parchi marini.
In volo su Punta Campanella: ripartire senza mortificare l'ambiente
La biodiversità delle aree marine protette "Punta Campanella" e “Regno di Nettuno”, corroborata da una consistente riduzione dell’inquinamento acustico e del traffico da diporto, il mare del golfo di Napoli ,si mostra in ottima salute. L’obiettivo del reportage, in linea con quanto sottolineato dalla direttrice generale del Ministero, Maria Carmela Giarratano, non è solo quello di rilanciare la conoscenza delle aree di maggior pregio ambientale del nostro territorio, ma è anche quello di costruire insieme con chi ci seguirà da casa un percorso che favorisca, nel post Covid-19, un maggior rispetto delle bellezze naturali, della biodiversità di quell’Italia Paese parco che può costituire una auspicabile leva per la crescita del turismo sostenibile”.
“Mostrare la bellezza sommersa delle nostre Aree Marine Protette– spiega il direttore di Punta Campanella e del Regno di Nettuno, Antonino Miccio – è il modo più efficace per sensibilizzare la popolazione verso una tutela sempre maggiore degli ecosistemi marini, mettendo a frutto il grande insegnamento di una drammatica pandemia per favorire un cambio di paradigma che si traduca in un rapporto il più armonico possibile con l’ambiente che ci circonda”.
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