Il leader della Lega, Matteo Salvini, si è vaccinato. Giorgia Meloni, numero uno di Fratelli d'Italia lo farà. Ma sul greenpass il loro no è fermo.
"Sul Green pass non sono d'accordo - dice Meloni - la considero una misura inefficace, economicida, una misura che uccide la nostra economia. Nasceva da parte dell'Ue per favorire il turismo, applicato alla vita sociale, e in Italia quando non viene applicato negli altri paesi vuol dire far fallire un'altra stagione turistica". Non sono contraria al vaccino - dice Meloni - ma se mi chiedi di vaccinare mia figlia di 12 anni neanche in catene. Mia madre ha dei problemi e l'ho fatta vaccinare 5 mesi fa ma devi valutare i rischi e secondo me vaccinare un bambino di 12 anni è un errore. Le affermazioni di Draghi - prosegue - sono efficaci ma imprudenti. Draghi ieri ha detto che l'invito a non vaccinarsi è invito a morire. Se sei per l'obbligo vaccinale, abbi il coraggio di farlo
Sulla stessa linea Salvini: "C'è qualcuno che ideologicamente odia i giovani, il divertimento e la libera impresa. Se il Green Pass funziona e limita i contagi al ristorante e nelle palestre, non capisco perché si continui a tenere chiuse le discoteche", ha sottolineato il senatore.
Da Aosta a Ragusa, da Lecce a Pordenone. Sono un'ottantina le città italiane in cui domani promette di scendere in piazza la galassia negazionista. Una iniziativa lanciata via internet che arriva a quarantotto ore dell'exploit di Torino, dove un "No Paura Day" è arrivato a raccogliere migliaia di persone e a riempire piazza Castello. Risalendo un passo alla volta le catene di Telegram si viene a sapere che la mobilitazione di sabato (l'appuntamento è ovunque alle 17:30) si inserisce, secondo i promotori, in un elenco assai più vasto di manifestazioni chiamato "World wide demonstration", dal nome di un movimento internazionale che rivendica l'adesione di oltre 180 località sparse in giro per il mondo. La declinazione italiana cade in coincidenza con l'arrivo del Green Pass, su cui naturalmente si concentrano gli strali degli attivisti: il "passaporto schiavitù", come viene definito. Ma ci sono anche le solite prese di posizione "contro l'obbligo vaccinale, la truffa Covid, la dittatura". Più o meno gli stessi concetti che, con altre parole, sono stati espressi giovedì sera a Torino. Il raduno era stato organizzato da un gruppo "apartitico" di cittadini, operativo dallo scorso ottobre, che non nega l'esistenza di una pandemia, ma contesta le politiche dei governi e denuncia le condizioni in cui, fra un lockdown e una restrizione, versano varie categorie di lavoratori. Altre associazioni germogliate negli ultimi mesi hanno aderito e il risultato è stata una manifestazione che è andata oltre le aspettative. I volti della protesta torinese sono ormai piuttosto conosciuti. C'è per esempio quello di Mario Liccione, 31 anni, con un passato in Fratelli d'Italia. Poi Ugo Mattei, giurista di chiara fama, docente universitario di diritto privato, candidato sindaco alle prossime comunali a Torino per una lista civica. E l'avvocato Maurizio Giordano, da Moncalieri, che segue le vertenze legali degli infermieri No Vax e che in un suo curriculum del 2020 ha scritto "querela contro il Presidente del Consiglio e le istituzioni politiche piemontesi per la pessima gestione dell'emergenza Covid". Ogni tanto la Digos riconosce qualche simpatizzante di Forza Nuova. Ieri sera invece sono mancati gli anarchici, che pure dalla scorsa estate battono il tasto della necessità di ribellarsi alle imposizioni dello Stato. Oggi la sindaca Chiara Appendino è intervenuta per spiegare che "il green pass non è una limitazione di libertà, ma un ampliamento, non una forma di chiusura ma di riapertura che altrimenti non sarebbe possibile. A chi parla di 'dittatura' , vorrei dire la scelta che rivendicate, di fatto, ritarda e rende più difficoltoso quel ritorno alla normalità che noi tutti auspichiamo avvenga il prima possibile". Poi, l'invito: "Vaccinatevi: io l'ho fatto, fatelo anche voi". Parole che da una chat un tizio ha accolto nei seguenti termini: "quando la vedo la prendo a schiaffi". La rissa a Torino è stata soltanto verbale ieri sera quando, in un paio di occasioni, dei passanti con la mascherina si sono intrufolati fra i manifestanti. Il tam-tam per l'appuntamento di domani rimbalza in prevalenza su canali Telegram dove si trova un po' di tutto: dati spaventevoli sugli effetti dei vaccini, vignette contro i 'Covidioti', i link verso gli articoli degli odiati "media di regime" affiancati a notizie abbastanza strampalate di testate inesistenti, sfoghi e prese di posizione di semplici cittadini arrabbiati o preoccupati, paginate complottiste, video di virologi e serissimi interventi di avvocati, ormai diventati delle vere e proprie star, che dissertano di Costituzione e di diritti violati
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