Nel 2023 i viaggi dei residenti in
Italia sono stati 52 milioni e 136mila (323 milioni e 606mila
pernottamenti), stabili rispetto al 2022 e ancora sotto i valori
precedenti alla pandemia (-27% rispetto al 2019). I residenti
che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre
scendono al 31,5% contro il 35,8% del 2022 (37,8% nel 2019). I
viaggi all'estero (21% del totale) e i viaggi nelle località
italiane sono stabili ma ancora inferiori rispetto al 2019
(-35,6 e - 24%). Lo spiega l'Istat nel rapporto su Viaggi e
vacanze in Italia e all'estero.
Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e
Trentino Alto Adige sono le sette regioni più visitate e
accolgono complessivamente il 59,4% degli spostamenti interni,
con quote che variano tra il 6,2% del Trentino Alto Adige e
l'11,6% della Toscana. Anche nel 2023 quest'ultima rimane la
regione preferita per le vacanze (11,6%), sia lunghe (9,9%) sia
brevi (13,7%). Per lavoro si viaggia invece di più verso
Lombardia, Lazio e Toscana, che insieme ospitano quasi il 42%
dei viaggi d'affari in Italia.
Nel 2023 si consolida l'utilizzo di internet per la
prenotazione dell'alloggio che, dopo l'accelerazione osservata
nell'anno della pandemia, interessa circa il 70% dei viaggi
(58,4% nel 2019). Il ricorso all'intermediazione (27,4%) si
conferma inferiore alle prenotazioni effettuate direttamente
(72,6%) dal turista sulla pagina web dell'albergo o
dell'abitazione privata (nel 2019 la situazione era opposta,
rispettivamente 68,7% e 31,3%).
Dopo la marcata crescita osservata nel 2022, i viaggi
all'estero nel 2023 rimangono stabili e ancora al di sotto dei
livelli del 2019 (-35,6%). Anche i viaggi in Italia non
registrano sostanziali variazioni e non recuperano il 24% perso
rispetto al 2019.
Il 2023 conferma la tendenza a spostarsi in ogni periodo
dell'anno principalmente per piacere, svago o riposo (73,3%
delle vacanze) e per visite a parenti e amici (24,7%). Entrambe
le motivazioni sono stabili rispetto al 2022, ma ancora sotto i
livelli del 2019 (-21,3% per le vacanze di piacere, svago e
riposo, -31,1% per le visite a parenti e amici).
La quota di vacanze per visite a una città, per la prima
volta, eguaglia quella delle vacanze al mare (entrambe pari al
49% sul totale vacanze). Continua la lenta ripresa delle visite
a città, grazie soprattutto al recupero di quelle estere (+29,3%
sul 2022) e di quelle estive in città italiane, che superano
ampiamente i livelli prepandemici (+37% sul 2019). Tuttavia,
complessivamente, le visite a città sono ancora di circa il 15%
inferiori rispetto al 2019.
Le attività culturali preferite rimangono le visite a città e
borghi (84,7%) e le visite ai monumenti e siti storici o
archeologici (48,4%), seguite, quasi in egual misura, dalle
visite a mercati tipici locali (35,9%) e a musei e mostre
(33,4%).
Nel 2022, il 9,7% dei vacanzieri occupati hanno lavorato dal
luogo di vacanza in una qualsiasi modalità di lavoro da remoto
(telelavoro, smartworking o lavoro agile). La propensione a
lavorare in vacanza è maggiore tra i turisti occupati maschi
(10,4%) rispetto alle donne (8,8%) e tra i residenti nelle
regioni del Nord-ovest (12,1%, contro il 5,5% del Mezzogiorno).
Inoltre la quota di holiday workers è oltre tre volte maggiore
tra coloro in possesso di laurea o titolo superiore (18,5%)
rispetto a chi ha titoli di studio più bassi.
Nel 2023 gli alloggi privati si confermano la sistemazione
prevalente per gli spostamenti turistici (52,9%, 62,3% in
termini di pernottamenti), soprattutto in Italia (54,7%, 63,9%
di notti). Fuori dai confini nazionali, invece, si preferisce
alloggiare in strutture ricettive collettive (54,1% dei viaggi),
anche se gli alloggi privati rappresentano la quota prevalente
in termini di pernottamenti (57,9%).
Nel 2023 l'automobile continua a essere il mezzo di trasporto
più utilizzato per viaggiare (58,8% dei viaggi), ma la sua
incidenza continua a diminuire rispetto al triennio precedente
(era 63,7% nel 2022, 69,8% nel 2021, 73,9% nel 2020) per tutti i
tipi di viaggio e tende ad allinearsi al 2019 (56,5%).
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