Nasce dalle presunte omissioni
nelle torture ad un 17enne nell'agosto del 2022, per cui, poi,
erano stati arrestati tre giovani, l'inchiesta della Polizia e
della Penitenziaria, coordinata dal pm di Milano Rosaria
Stagnaro, che ha portato in carcere 13 agenti di Polizia
penitenziaria dell'istituto di pena minorile Beccaria di Milano
e al altre misure cautelari nei confronti di altri otto, su
ordinanza del gip Stefania Donadeo.
Un fatto, quello delle torture ai danni del 17enne, che lo
scorso marzo ha portato alla condanna con rito abbreviato ad 8
anni per un 19enne ivoriano, Gnagne Lath, detto 'Nesco', con già
un precedente per tortura alle spalle e che era stato arrestato
in passato in un'inchiesta sulla crew dei trapper Simba La Rue e
Baby Gang.
Lath fu arrestato nel dicembre 2022 per tortura,
violenza sessuale di gruppo e lesioni perché, assieme a due
minori, inflisse ad un 17enne, che era detenuto con i tre
giovani nel carcere minorile Beccaria, "con crudeltà" gravi "e
reiterate violenze" e un "trattamento inumano e degradante".
Tra l'altro, già nelle motivazioni della sentenza si parlava
di un oggetto usato per le torture dai giovani, sequestrato ma
sul quale non erano state rinvenute "tracce ematiche".
Nel
processo, scriveva il gup Cristian Mariani, si è ventilata anche
"la probabilità" di "una manovra di 'depistaggio', finalizzata a
rimuovere i sospetti di omesso controllo da parte degli agenti
di turno la notte dei fatti".
Inoltre, da quanto si è saputo, le indagini hanno preso le
mosse anche a seguito degli accertamenti, coordinati per questa
tranche dal pm Cecilia Vassena, dopo le evasioni di sette
minorenni dal Beccaria la sera di Natale dello scorso anno.
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