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Bendò Hjorth in caserma, assolto il carabiniere in appello

Bendò Hjorth in caserma, assolto il carabiniere in appello

Era accusato di misura di rigore non consentita dalla legge

26 aprile 2024, 18:52

di Marco Maffettone

ANSACheck

Hjorth bendato, con le mani legate e il capo chinato, foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

   "Il fatto non costituisce reato". Con questa formula i giudici di appello di Roma hanno assolto, ribaltando il verdetto di primo grado, il maresciallo dei Carabinieri Fabio Manganaro, imputato per il bendaggio di Christian Natale Hjorth, uno degli americani accusato dell'omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega. In primo grado Manganaro era stato condannato a due mesi per l'accusa di misura di rigore non consentita dalla legge.

La foto del giovane americano con gli occhi bendati e il capo chino fece il giro del mondo. Il giovane era stato fermato e portato nella caserma di via In Selci nelle ore successive alla tragica aggressione di Cerciello Rega, ucciso con 11 coltellate in una strada della Capitale nel luglio del 2019, assieme a Finnegan Lee Elder. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado il giudice monocratico affermò che la misura adottata dal sottufficiale "non è espressamente prevista dalla disposizione di legge" e quindi rappresenta "una assoluta anomalia" su cui "non si possono nutrirsi dubbi di sorta".

Il tribunale aggiunse di non "riuscire a comprendere bene la relazione tra il bendaggio - si legge nelle motivazioni - di un individuo e la necessità di tranquillizzarlo ritenendo che, a differenza di quanto avviene per gli uccelli rapaci quando vengono privati degli stimoli visivi, un essere umano appena aggredito con quelle modalità dovrebbe, all'esatto contrario, agitarsi molto di più non potendo nemmeno vedere se qualcuno si appresta a colpirlo e da che punto arriva la minaccia (e del resto lo stesso Manganaro ha dichiarato anche di avergli coperto gli occhi ... per disorientarlo)".

La sentenza di secondo grado smonta, però, questo impianto accusatorio. Il difensore dell'imputato, l'avvocato Roberto De Vita, ha commentato affermando che questa decisione "ristabilisce quella fiducia verso la giustizia che le conclusioni del pm in primo grado e con la sentenza del giudice monocratico si era smarrita". Il 10 aprile scorso, intanto, il pg della corte di appello capitolina ha chiesto una condanna a 23 anni e 9 mesi per Finnegan e a 23 anni Hjorth, nell'ambito del processo di appello bis disposto dalla Cassazione. In particolare i supremi giudici avevano annullato per Elder la condanna a 24 anni con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Per Hjorth, che era stato condannato a 22 anni, l'annullamento con rinvio riguarda l'accusa di concorso in omicidio.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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