Il Tribunale del Riesame di Roma ha
annullato, disponendo anche la restituzione delle copie forensi,
il provvedimento di sequestro di telefoni, computer e documenti
disposto dalla Procura europea ed eseguito dalla guardia di
finanza il 15 aprile scorso nei confronti dell'ex assessore al
Bilancio del comune di Bari, Alessandro D'Adamo indagato per una
presunta truffa su fondi europei per attività di formazione.
In seguito alle perquisizioni della guardia di finanza che
rivelarono che D'Adamo era indagato, il sindaco Antonio Decaro
gli revocò la delega.
La presunta frode riguarda i fondi del Programma Garanzia
Giovani, che sarebbero stati destinati alle società di D'Adamo
(Kronos, Sinergia e Kronos II) che si occupano di formazione che
però non avrebbero erogato i corsi finanziati. Con lui sono
indagati la sorella Annalisa (referente di una ditta individuale
che forniva le docenze agli enti di formazione) ed un'altra
persona sempre legata alle attività del gruppo e le società .
Il Tribunale del riesame di Roma ha annullato tutti i
sequestri, disponendo la restituzione anche delle copie forensi
dei telefoni e dei computer e disponendo che non possano nè
trattenerle nè farne comunque uso.
La notizia dei sequestri, e quindi la revoca della delega a
D'Adamo, era arrivata nel pieno della bufera politico
giudiziaria che aveva investito il Comune di Bari con l'arresto
qualche settimana prima per scambio elettorale politico mafioso
dell'allora consigliera comunale Carmen Maria Lorusso e di suo
marito, l'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri.
Il dissequestro del materiale era stato chiesto dai difensori
di D'Adamo, della sorella e della società Sinergia, Gaetano e
Vito Sassanelli, sulla base della "della insussistenza dei
minimi presupposti che consentano di affermare che quanto
sequestrato possa essere ricondotto alle categorie delle 'cose
necessarie all'accertamento del reato', non avendo il PM
delineato o prospettato alcuna concreta ipotesi di illecito".
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