Il Comune modifica il percorso del
Pride. E alla Spezia scoppia la polemica. La denuncia arriva
dalle associazioni che hanno organizzato per questo sabato 22
giugno la manifestazione La Spezia Pride, alla terza edizione e
nella quale sono attese oltre 5 mila persone secondo i dati
forniti dai coordinatori Rete Anti Omofobia e Transfobia (Raot),
con Cgil, Arci e Spezia per la Palestina.
"La parata, che si è sempre svolta in modo pacifico e nel
rispetto della cittadinanza, quest'anno rischia di diventare un
cul de sac: nonostante le richieste inoltrate per tempo
all'amministrazione cittadina" sottolinea Raot. Lunedì è stata
comunicata dal Comune "una arbitraria riduzione del percorso di
1,2 km rispetto ai originari, nonché l'obbligo di transitare
all'interno della zona pedonale, con i carri. Siamo arrabbiati.
Ci ritroviamo a pochi giorni dal Pride a vederci imporre una
variazione cieca e pericolosa della parata: vogliono costringere
quasi 6000 persone, 3 carri, un trenino e due furgoni a passare
all'interno del centro pedonale tra dehors, tavolini dei bar,
vetrine e passanti". Una scelta che limita e crea "una forma di
marginalizzazione: si garantisce pro forma il diritto di
manifestare, ma lo si rende sostanzialmente impossibile,
relegando un evento importante come il Pride al passaggio per
una via interna".
Anche la Cgil della Spezia, attraverso il segretario Luca
Comiti, chiede che "il Comune ritorni sulle sue decisioni e
consenta lo svolgimento della parata del Pride in sicurezza
seguendo il percorso dello scorso anno. Non può transitare da
una zona pedonale stretta e piena di dehor, ne andrebbe della
sicurezza dei partecipanti e dei passanti. Una decisione
incomprensibile, che non regge dal punto di vista tecnico e
della sicurezza, ma che forse sottende un'avversione politica
verso la tipologia di una manifestazione come il Pride". È
programmata per oggi una riunione in prefettura tra le
istituzioni proprio sull'evento di questo sabato.
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