"Guardi i topi ...
guardi i topi ...".
Per documentare il degrado che regna nel carcere di
Torino, Gerardo Romano, sindacalista del sindacato di polizia
penitenziaria Osapp, mostra da un telefonino una fotografia alla
senatrice Anna Rossomando (Pd). L'occasione è il presidio che
oggi, nel capoluogo piemontese, il sindacato ha allestito
davanti alle ex Ogr in concomitanza con la cerimonia di
insediamento del nuovo consiglio regionale del Piemonte.
"Le nostre carceri - dice Romano - sono un disastro ma la
politica ci ha abbandonati. I detenuti spadroneggiano, le
aggressioni agli agenti sono continue. Ad Asti comanda la
criminalità organizzata, ci sono state rivolte a Cuneo, Aosta,
Vercelli, a Torino la protesta è durata otto lunghissimi
giorni". Gerardo Romano ha lanciato la provocazione: "Il carcere
di Torino brulica di blatte e pantegane. Dovrebbe essere
abbattuto".
Fra gli esponenti politici che si sono trattenuti a
confrontarsi con i sindacalisti ci sono stati il governatore,
Alberto Cirio e i consiglieri regionali Daniele Valle (Pd) e
Roberto Ravello (Fdi), il quale, quando si è sentito dire che
"il sottosegretario Delmastro ha raccontato un sacco di balle",
ha risposto "siamo al governo da poco e stiamo facendo il
possibile alla luce della situazione che abbiamo ereditato, ma
vi portiamo nel cuore perché il servizio che rendete alla
comunità è inestimabile". La Rossomando, che un paio di volte ha
dato origine a un siparietto con gli interlocutori ("sono
senatrice, non senatore"), ha ascoltato le doglianze degli
agenti e le ha subito comunicate per telefono al suo staff.
"Sappiamo - ha spiegato agli interlocutori - quanto è difficile
la condizione dei lavoratori della polizia penitenziaria ma
vediamo che a volte l'argomento viene strumentalizzato. Dobbiamo
insistere sulla liberazione anticipata e sulle misure
alternative alla detenzione. E su tanto altro dobbiamo
discutere. Ma sono temi su cui non ci si poò dividere".
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