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Sei condannati per lo stupro di gruppo di due ragazzine

Sei condannati per lo stupro di gruppo di due ragazzine

Nel reggino processo per abusi a minori, altri sette assolti

PALMI, 19 marzo 2025, 18:02

Clemente Angotti

ANSACheck
Auto della polizia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Auto della polizia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Violenze sessuali di gruppo su due ragazzine all'epoca minorenni, riprese con i cellulari e usate come arma di ricatto e diffuse sulle chat.

Si è chiuso con sei condanne e sette assoluzioni il processo in primo grado con rito abbreviato a carico di 13 imputati celebrato davanti al gup del Tribunale di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Un branco di ragazzini sui quali c'è anche l'ombra inquietante della 'ndrangheta Un incubo durato quasi due anni - da gennaio del 2022 a novembre 2023 - vissuto da due ragazzine poco più che adolescenti, una di Seminara e l'altra di Oppido Mamertina, nella Piana di Gioia Tauro. Entrambe costrette con modalità diverse a subire i ricatti e le minacce di un pugno di giovani, alcuni dei quali all'epoca minorenni, tra cui anche rampolli di famiglie vicine alle cosche della zona.

Un misto di abusi e di violenze finito solo grazie al lavoro degli investigatori, corroborato da intercettazioni ambientali e telefoniche. Un'attività d'indagine lunga e laboriosa sfociata nell'operazione 'Masnada' condotta in tre tempi dalla Polizia con il coordinamento della Procura di Palmi. La svolta è datata novembre 2023, quando sono scattate le manette ai polsi di tre giovanissimi tutti con nomi di un certo peso nell'ambiente 'ndranghetistico mentre un quarto, parente di un amministratore locale, si era reso irreperibile. Per tutti l'accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni delle due minori, una delle quali fu costretta a subire le attenzioni del branco in una sola occasione mentre l'altra numerose volte. Da quegli arresti si sono aperti una serie di altri filoni d'inchiesta che hanno visto il coinvolgimento di altre persone.

Ora le condanne per i sei imputati, che variano dai 13 ai 5 anni. Per loro, inoltre, oltre al pagamento delle spese processuali, è scattata l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Il gup di Palmi ha stabilito anche una liquidazione delle parti civili a favore delle ragazze violentate e delle loro famiglie. Le due vittime nel processo si sono costituite parte civile. E questo malgrado una di loro, proprio per il timore di ritorsioni in un ambiente fortemente condizionato dalle organizzazioni criminali, abbia subito pesanti pressioni da parte di alcuni suoi parenti per ritrattare le dichiarazioni rese agli inquirenti. Tra le parti civili anche il Centro antiviolenza per le donne "Roberta Lanzino" di Cosenza.

   

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