Neppure un onore senza precedenti per una donna architetto come la Royal Gold Medal sembra poter placare il carattere 'fumantino' di Zaha Hadid: l'archistar britannica d'origine irachena ha perso le staffe stamattina nel pieno di un'intervista radiofonica sul canale 4 della Bbc che in teoria avrebbe dovuto celebrare il riconoscimento accordatole.
La Royal Medal - attribuita dal 1848 solo ad architetti uomini (fra gli altri Frank Gehry, Norman Foster e Frank Lloyd Wright) - è in effetti una sorta di coronamento della carriera.
Ad assegnarglielo per il 2016, con il placet della regina in persona, è stato il Royal Institute of British Architects per il suo contributo "all'avanzamento dell'architettura". E tuttavia l'intervista concessa alla Bbc per commentare l'evento ha preso rapidamente una brutta piega. Le prime risposte irritate sono giunte quando l'intervistatrice, Sarah Montague, le ha chiesto di parlare del sessismo, fenomeno che la Hadid ha liquidato come sostanzialmente superato nel suo settore (e al suo livello). Ma il contraddittorio e' diventato decisamente duro non appena le domande hanno riguardato alcuni progetti faraonici, talora controversi, concepiti dalla sua matita.
Finché, interrogata sulle accuse di sfruttamento della manodopera e sulla denunciata morte di centinaia di operai impegnati nella costruzione del megastadio da lei progettato in Qatar per i mondiali di calcio del 2022, Zaha Hadid ha replicato ammonendo la Montague a "controllare le sue informazioni" e avvertendola che altri erano stati querelati per la diffusione di dati "non veri" al riguardo. Infine, 'punzecchiata' sul progetto di un grande stadio a Tokyo - abortito secondo la giornalista a causa "del lievitare dei costi" - la Hadid ha tagliato corto: conversazione seccamente interrotta.
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