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Musica: Fedez, Ministero Sviluppo censura la copertina del mio album. "Nessuna censura, c'è un problema di marchio", la replica

Musica: Fedez, Ministero Sviluppo censura la copertina del mio album. "Nessuna censura, c'è un problema di marchio", la replica

Il rapper era andato all'attaco sui social: 'E' ritenuto contrario a ordine pubblico e a buon costume'

ROMA, 04 novembre 2015, 11:53

di Michele Cassano

ANSACheck

Fedez - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fedez - RIPRODUZIONE RISERVATA
Fedez - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il ministero dello Sviluppo economico ha dichiarato fuorilegge la copertina del mio album!". Fedez lancia "la bomba" dai suoi profili social e in poche ore l'hashtag #hocompratounalbumillegale scala la classifica dei trends di Twitter. E' su Facebook, invece, che il rapper esplicita le accuse e in un video, insieme al suo avvocato, spiega che il marchio Pop-Hoolista, titolo dell'ultimo lavoro del rapper uscito nel 2014, è stato ritenuto in una comunicazione arrivata dagli uffici di via Veneto "contrario all'ordine pubblico perché è ritratto un poliziotto e al buon costume perché vomito un arcobaleno".  

IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO ha dichiarato FUORILEGGE la copertina del mio album!Un’azione che, a esser buoni, ha il sapore dell’ottusità retrograda e, a voler essere maliziosi, puzza di censura: limitare l'espressione altrui è da sempre l'ultima spiaggia di chi non ha nulla da dire.Paese delle meraviglie ma io non mi meraviglio! (Fate girare)

Posted by Fedez on Martedì 3 novembre 2015

 

Non è bastata la precisazione del ministero a placare le accuse di censura, che hanno riportato alla mente gli storici stop, da parte della Rai, a brani come Dio è morto di Francesco Guccini o 4 marzo 1943 di Lucio Dalla. Nulla di tutto ciò, secondo il Mise, che parla solo di una richiesta di chiarimenti sul marchio che il cantante chiedeva di registrare. "I contenuti - precisa una nota -, ed in particolare l'immagine di un poliziotto che sembra picchiare un personaggio che sta vomitando, sono sembrati all'Ufficio italiano dei marchi e dei brevetti come non rispondenti alla normativa che regola la tutela dei brand". Il riferimento è al Codice della proprietà industriale, contenuto nel decreto legislativo n.30 del 2005. Nell'articolo 14 si precisa che "non possono costituire oggetto di registrazione come marchio d'impresa i segni contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume". In base all'articolo 173 è stato quindi chiesto a Fedez di illustrare meglio la sua domanda di tutela del marchio: la legge prevede che abbia due mesi di tempo, prorogabili fino a sei.

"Nel frattempo ovviamente - fa sapere il Mise - il suo album potrà tranquillamente circolare ed essere venduto". Per il rapper, però, l'azione del ministero "a esser buoni, ha il sapore dell'ottusità retrograda e, a voler essere maliziosi, puzza di censura". Un'opinione condivisa da molti sostenitori sul web: la maggior parte cita l'art.21 della Costituzione sulla libertà di espressione, ma c'è anche chi si dice felice di andare in prigione per Fedez, chi fa vestire al rapper i panni di Robin Hood, nuovo fuorilegge assoluto, chi paragona il vomitare arcobaleni al rapinare banche e chi ritrae Maurizio Gasparri (che più di una volta ha battibeccato con il cantante) con in mano l'album incriminato e la didascalia: "il Gaspy felicissimo del suo acquisto illegale".

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