E' iniziata con l'inno italiano l'anteprima per gli under 30 della Giovanna d'Arco che il 7 dicembre inaugurerà la stagione lirica della Scala di Milano.
Non è stata invece suonata la marsigliese (e non lo sarà nemmeno alla prima), perché il teatro ha già commemorato i morti delle stragi di Parigi con un minuto di silenzio alla prima del balletto Histoire de Manon.
Il loro ricordo però resta vivo e concreto come dimostra la presenza della polizia e dei controlli con il metal detector che saranno fatti anche a Sant'Ambrogio.
E forse un segnale di qualche preoccupazione è anche il fatto che ci siano meno bambini degli anni scorsi. Certo Giovanna d'Arco, opera di un giovane Verdi non spesso rappresentato, è un titolo che mal si presta ai più piccoli. Ma c'è anche l'idea dei genitori di non volerli lasciare soli alla Scala che per questa sera è off limits per chi ha più di trent'anni.
"Certo un po' di preoccupazione sulla sicurezza c'è - ha ammesso Ilaria Corridoni, venticinquenne alla sua seconda anteprima - ma sono venuta lo stesso più che altro per la vita che ci ho messo a prendere i biglietti". Con i suoi amici si è infatti messa in coda alle 22 davanti alla biglietteria che apriva il giorno dopo alle 9. "Il momento è teso, ma ci fidiamo della sicurezza", ha aggiunto Giuseppe appena dopo essersi fatto fare una foto davanti all'albero di Natale decorato con addobbi offerti da Dolce e Gabbana.
I ragazzi non si sono scomposti all'annuncio che il baritono Carlos Alvarez si sarebbe mosso sul palco ma, a causa di una bronchite, nel proscenio avrebbe cantato Devid Cecconi come già successo alla prova generale. E hanno applaudito sia il cantante spagnolo (che probabilmente ma non certamente rientrerà per Sant'Ambrogio) che la sua 'voce' che è andata in scena in completo nero e pochette rossa.
Applausi per 7 minuti e esclamazioni di 'bravi' e 'viva Verdi' per Anna Netrebko e per il tenore Francesco Meli. E per il direttore Riccardo Chailly.
"Bello che ci fosse qualche elemento di modernità", ha commentato Stefano che ha apprezzato sia la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier che le scene e in particolare le proiezioni video che hanno animato la scena. L'idea seguita dai registi è infatti che Giovanna sia una giovane dell'800 che vive le vicende medievali della pulzella d'Orleans nella propria testa e, fisicamente, nella propria stanza.
"E' valsa sicuramente la pena venire" ha aggiunto Andrea Frigerio che studia al Politecnico.
"Una serata del genere è un'idea bellissima - ha convenuto il regista Caurier - Questo è il pubblico del futuro. Abbiamo bisogno di più serate come queste per portare a teatro giovani di tutti i ceti sociali. È importante". Per questa sera sono stati loro, i ragazzi, ad essere protagonisti, in attesa dell'arrivo dei vip del 7 dicembre, da Patti Smith a Gabriele Salvatores passando per i ministri Franceschini e Delrio, mentre è ancora in forse Matteo Renzi.
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