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Folla alla camera ardente per Ettore Scola. E la Loren si commuove

Folla alla camera ardente per Ettore Scola. E la Loren si commuove

Figlia: 'Amore planetario'. Arrivano Moretti, Sorrentino e Napolitano

ROMA, 23 gennaio 2016, 12:18

Francesca Pierleoni

ANSACheck

Stefania Sandrelli durante i funerali laici di Ettore Scola - RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefania Sandrelli durante i funerali laici di Ettore Scola - RIPRODUZIONE RISERVATA
Stefania Sandrelli durante i funerali laici di Ettore Scola - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo saluto nell'arena esterna della Casa del cinema a Ettore Scola. Dalle 15 ci sarà il ricordo del regista, con gli interventi introdotti da Felice Laudadio, di Carlo Verdone, Giuseppe Tornatore, Stefania Sandrelli, Paolo Virzì, Giuliano Montaldo e Walter Veltroni, Pif, Jean Gili. 
 

L'omaggio di Renzi - "Un grandissimo italiano che ha segnato la vita di intere generazioni, non soltanto di qualcuno. Credo che fosse giusto e doveroso, non soltanto rendergli omaggio, ma tributare a lui e alla sua produzione un particolare ricordo .Parlando con la sua famiglia e con Walter Veltroni, penso che sarà bello trovare le forme più discrete e giuste per ricordare questo straordinario maestro", ha detto il premier lasciando la Casa del Cinema. 

D'Alema, era appassionato, intelligente, ironico -  Per Massimo D'Alema, Ettore Scola è stato "un vero artista e intellettuale, un indiscutibile grande protagonista del cinema e della cultura italiana, poi c'è anche il ricordo di lui come grande militante della sinistra". Lo ha detto Massimo D'Alema uscendo dalla camera ardente per il regista alla Casa del cinema di Roma, dove era arrivato da pochi minuti anche Matteo Renzi. "Ettore era appassionato, intelligente, ironico - ha aggiunto - e anche capace di cogliere le debolezze e gli snobismi degli Italiani. Poi è stato anche una straordinaria persona, un uomo generoso, amichevole, attento agli altri, cosa che non è comune ad un grande maestro. Spesso questi sono malati di egocentrismo, lui invece non aveva questo difetto".

Renzi, D'Alema, Veltroni (FOTO): Tre generazioni della sinistra si sono ritrovate questa mattina alla casa del Cinema, riunite davanti al feretro di Ettore Scola. Il primo ad arrivare è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, poco prima delle 10.40. Subito dopo è stata la volta di Walter Veltroni, molto vicino alla famiglia Scola, e poi di Massimo D'Alema. Il premier è andato via dopo una decina di minuti, fermandosi giusto un attimo con i cronisti per ribadire il suo cordoglio e annunciare future iniziative a ricordo del grande maestro scomparso: "Parlando con la sua famiglia e con Walter Veltroni, penso che sarà bello trovare le forme più discrete e giuste per ricordare questo straordinario maestro", ha detto il premier. Pochi minuti più tardi è uscito anche D'Alema, fermandosi anche lui con i cronisti per ricordare il regista. Intanto, al portone della casa del cinema, si affacciavano l'ex leader di Sel Nichi Vendola, e il segretario della Fiom Maurizio Landini. Un altro pezzo di quella sinistra che i film di Scola, per anni, hanno raccontato insieme alla storia dell'Italia e degli italiani. 

 

Folla alla camera ardente, la commozione della Loren -  Camera ardente allestita alla Casa del Cinema di Roma per Ettore Scola. Un flusso costante di gente comune e protagonisti del mondo del cinema, della politica e della società, da Sophia Loren a Giancarlo Giannini, da Giorgio Napolitano a Laura Boldrini, ha reso omaggio a Ettore Scola, nella prima giornata della camera ardente per il regista, scomparso martedì, allestita alla Casa del Cinema. ''Conoscevamo naturalmente la grandezza di papà, ma ci ha stupito questo amore planetario per lui che è arrivato da tutte le parti, anche da paesi come gli Stati Uniti, la Francia, la Germania - ha detto Silvia Scola, figlia del regista, che insieme alla sorella Paola e alla madre Gigliola dalle 10.30 fino alla chiusura alle 18, è ad accogliere parenti e amici - Papà ci lascia molto di più di quello che si porta via e quindi dobbiamo essere contenti". Il feretro era al primo piano, in sala Deluxe, ricoperto di fiori. Accanto due corazzieri con la corona di rose bianche e rosse del Presidente della Repubblica Mattarella, e dall'altra parte lo striscione rosso con scritto 'Ciao Maestro - I lavoratori di Cinecittà'.

Sul maxischermo scorrevano brevi filmati e oltre una cinquantina di foto del regista con la famiglia, gli attori e i collaboratori. In sottofondo la colonna sonora dei suoi film. Con le lacrime agli occhi Sophia Loren, arrivata poco dopo mezzogiorno. In tailleur pantalone nero con foulard beige, si è fermata a parlare e ad abbracciare le figlie di Scola, e la moglie, guardando le foto e scambiando anche un saluto con Erminia Manfredi. Uscendo ai giornalisti ha detto soltanto: "Per l'emozione non riesco a parlare".
Per l'ex presidente Giorgio Napolitano, Scola ''è il regista che ha rappresentato meglio l'evoluzione e l'involuzione del nostro Paese. Per me era anche un vero amico. E' stato uno dei principali protagonisti di una stagione straordinaria del cinema italiano". Laura Boldrini, presidente della Camera lo ha definito "un uomo dai tanti talenti, quello artistico, il suo impegno civile e la sua capacità di aiutarci con il cinema a capire come cambiare la società".

Tra le decine di colleghi, amici e collaboratori che non sono voluti mancare, anche il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, Paolo Virzì, Liliana Cavani, Paolo Sorrentino, Ricky Tognazzi, Paolo Taviani, Antonio Bassolino (''abbiamo avuto gli stessi punti di riferimento, Ingrao e Berlinguer''), Achille Occhetto, Nanni Moretti, Gabriele Muccino, Citto Maselli, Laura Morante, Furio Colombo, Valerio Mastandrea, Ricky Tognazzi, Gianni Minà e Giancarlo Giannini. ''Per me è stato un maestro di vita e devo a lui l'aver cominciato a fare questo lavoro al cinema - ha detto Giannini -. Ha sempre raccontato nei film il suo impegno, è il regista che nel modo più semplice ci ha parlato della vita dell'Italia e degli italiani". Per il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall'Orto la morte di Scola è ''una notizia triste ma sono belle le reazioni delle persone, testimoniano l'impronta che ha lasciato come artista e uomo. Per questo abbiamo cercato come servizio pubblico, in questi giorni, il più possibile di celebrare con passione il suo talento, resterà con noi grazie alle sue opere''. Scola aveva chiesto che il suo addio ''fosse come una festa'' e la famiglia del regista ha mantenuto questo spirito unito alla commozione.

''Tanti amici sono arrivati in lacrime, eravamo quasi noi a doverli consolare... meglio così, ci ha aiutati a non lasciarci andare'' ha commentato Silvia Scola a fine giornata.
Ettore Scola , nato a Trevico (AV) nel 1931, aveva 84 anni.

Maestro del cinema italiano, Scola era noto per capolavori come 'C'eravamo tanti amati' (1974), 'Una giornata particolare' (1977) e 'La famiglia' (1987). Scola era in coma da domenica sera.

LE LOCANDINE DEI SUOI FILM

"Con Ettore Scola scompare un protagonista del cinema italiano. La cultura e lo spettacolo mondiali perdono un grande maestro che ha raccontato, con acume e sensibilità straordinari, vicende, personaggi e periodi della nostra storia contemporanea", ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, esprimendo il suo "profondo cordoglio" ai familiari del regista.

La notizia della morte di Scola ha aperto anche tutti i notiziari delle radio e delle tv francesi, che hanno ricordato il regista con emozione. "Ettore Scola, maestro del grottesco e dei rimpianti" titola il sito on line di Le Monde, che esce nel pomeriggio e che dedica alla morte del regista la sua notizia di apertura. 

"Ettore Scola è morto. C'eravamo tanto amati. E' venuto tanto spesso a Cannes. Mi sento infinitamente triste e orfano, come l'Italia": questo il tweet dell'ex presidente del Festival di Cannes. "Con Scola - continua Jacob - se ne va una fetta del cinema italiano di tutti i tempi. Critico sulla società, innamorato dei suoi antieroi, sorridente". 

C'ERAVAMO TANTO AMATI

 

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