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Francesco Nuti, la parabola di una vita difficile

Francesco Nuti, la parabola di una vita difficile

L'attore-regista era stato campione di incassi negli anni '80

ROMA, 21 settembre 2016, 16:41

Francesco Gallo

ANSACheck

Francesco Nuti con Antonella Ponziani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Nuti con Antonella  Ponziani - RIPRODUZIONE RISERVATA
Francesco Nuti con Antonella Ponziani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non si può dire che Francesco Nuti, alla ribalta della cronaca perché maltrattato, umiliato e picchiato dal suo badante georgiano, abbia avuto una vita facile. I maltrattamenti a Nuti, andati avanti da almeno un anno, sono stati segnalati dal sostituto del badante. A portare invece a conoscenza della procura la vicenda è stato il fratello del regista Giovanni. Nel procedimento il gip di Prato ha disposto l'allontanamento del badante mentre l'attore-regista, in un incontro con il sostituto procuratore Antonio Sangermano, ha scritto un biglietto con la frase ''Ho paura''.

 

 

L'attore-regista toscano, 60 anni, campione di incassi negli anni Ottanta-Novanta con film come Io, Chiara e lo Scuro, Tutta colpa del paradiso, Stregati e Caruso Pascoski di padre polacco, continua un'esistenza nel segno di una parabola discendente. Non a caso, la piece in suo omaggio rappresentata a Prato nel dicembre 2014 e ispirata al libro 'Sono un bravo ragazzo' (Rizzoli) a cura del fratello Giovanni, ha come titolo: 'Andata, caduta e ritorno'.

 

Tutto inizia nel 2003 quando Francesco Nuti chiama i pompieri per un malore. Seguono anni di depressioni, cure, annunci di suicidio e problemi di alcolismo. Per lui che, a fine anni '70, veniva notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, una coppia già attiva nel cabaret col nome di 'Giancattivi', arriva poi un ricovero nel settembre 2006 al Policlinico di Roma, a causa di un ematoma cranico dovuto ad un mai chiarito incidente domestico. A novembre esce però dal coma e, nel 2009, si comincia a parlare di due sceneggiature scritte da lui e di un libro: 'Poesie raccolte'. Nel 2010 viene presentato al Festival di Roma un documentario 'Francesco Nuti... E vengo da lontano' di Mario Canale, presentato come evento speciale in chiusura del Festival. Assente alla proiezione Nuti, che dopo l'incidente domestico di quattro anni prima, è rimasto senza voce e sulla sedia a rotelle. L'attore però manda in quell'occasione una lettera, letta prima della proiezione dalla madre di sua figlia Ginevra, Annamaria Malipiero: ''Non sono ancora forte come vorrei, la parola stenta a scivolare via e dopo cento passi devo riposarmi. Negli ultimi due anni molto lentamente sto migliorando e ho ripreso a pensare alle mie sceneggiature come 'Olga e i fratellastri di Billi e Quando potrà cullare un bambino''.

 

Nel novembre dello stesso anno la prima apparizione televisiva dopo il lungo periodo di assenza. L'attore e regista è a 'I fatti vostri' di Raidue. Nel 2011 Nuti si racconta nel diario 'Sono un bravo ragazzo' (Rizzoli) con in copertina un autografo dell'attore: 'Ciao Francesco Nuti'. ''Sono ancora vivo e godo questo presente e vedo un futuro giovane, allegro. La vita e' strana... ci vuole coraggio'' dice Nuti. Nel maggio 2014 ancora un suo appello ''Cari produttori credete ancora nelle mie storie, spero esca il mio ultimo film che ho scritto, dal titolo Olga e i fratellastri Billi''. E' quanto legge il fratello Giovanni al cinema Odeon di Firenze, in occasione della presentazione del film 'Madonna che silenzio c'è stasera' di Maurizio Ponzi in versione restaurata.

   

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