"Un omaggio rock alle radio libere degli anni Settanta, una zona franca in cui trasmettere la musica che più mi piace, una trasmissione in cui mi diverto come un pazzo perchè me la suono, me la canto e me la godo": Michele Riondino usa queste parole per raccontare all'ANSA 'Limerick', l'avvincente e trasgressiva avventura in cui si è imbarcato su Radio1 Rai, che segna il suo debutto radiofonico.
L'attore, amatissimo nei panni del giovane Montalbano, è grato al direttore di rete, Flavio Mucciante, che gli ha regalato la possibilità di giocare con la musica, la sua prima e più grande passione, e di farlo sulle frequenze dell'ammiraglia delle tre reti Radio Rai. "Una cosa non scontata - sottolinea Riondino - ma che si inserisce in un bel percorso di svecchiamento e rinnovamento della personalità e del carattere dell'emittente, che da ascoltatore seguo da tempo. Dovevamo fare pillole da 10 minuti con uno o due brani, invece poi ci è stato regalato uno spazio di 25-30 minuti del palinsesto in cui poterci sbizzarrire con libertà".
"Quando, in questi anni, mi sono trovato a fare promozione in radio dei miei film e dei miei spettacoli, ho sempre manifestato il mio amore per questo mezzo", spiega ancora l'attore, che è anche direttore artistico del concerto del Primo maggio di Taranto insieme a Roy Paci. I suoi gusti musicali sono eterogenei: "Sono cresciuto ascoltando i Pink Floyd e i Doors e amando di tutto, dall'heavy metal al grunge, al punk, alla psichedelia fino all'elettronica contemporanea". dice. Il suo sogno era "diventare una rockstar" ed è per questo che non rinuncia a suonare la chitarra e a cantare nella sua band, i Revolving Bridge, che traduce e riarrangia i grandi classici del rock.
"C'era un'idea che mi batteva in testa da un po', quella di fare uno spettacolo teatrale rock incentrato sulle dinamiche che nascono tra i componenti di una band, mentre sono chiusi a creare musica in sala prove", spiega l'attore, che non esclude che, dopo la radio, questo progetto (realizzato insieme a Diego Sepe e Marco Andreoli) possa approdare proprio in teatro. Del resto la trasmissione è già un mix tra teatro e radio poiché, spiega Mucciante, "si tratta di un format che unisce i principi di un radiodramma originale e anticonvenzionale a quelli di un contenitore musicale" dando vita alla "sperimentazione di un linguaggio nuovo per Radio1". L'obiettivo, centrato, è quello di far conoscere, attraverso le riflessioni del protagonista, racconti di strada, tormentate vicende di artisti, aneddoti della storia della musica: dalla misteriosa morte sul palco di Mark Sandman, il cantante dei Morphine alla scommessa fatale di Cliff Burton, dall’ultimo volo di Ritchie Valens, ai deliri di Mark Chapman tra i campi di segale.
Nella trasmissione di Radio1, in onda dal martedì al venerdì alle 23.30 (e in podcast sul sito Radio1.Rai.it), Michele Riondino è Limerick. Un attimo prima che questa storia abbia inizio, Limerick è il frontman di una delle rock-band più famose del mondo. Ma, improvvisamente, all’apice del successo, decide di abbandonare sia il gruppo che la fama, fugge, si ritira dalle scene e va a rintanarsi in un piccolo appartamento spoglio, nel quale cerca lo spazio e il tempo per riflettere su tutto ciò che, fino a quel momento, l’ha circondato. Nel suo nuovo rifugio trova un vecchio impianto radiofonico, lo collega ad un microfono e, agganciando illegalmente le frequenze della radio nazionale, comincia a parlare. La regia della trasmissione, a cura di Lorenzo Lucidi, è di Christian Manfredi. Limerick non sara' sempre solo: Portanova, il vicino di casa filosofo; Martelli, il suo agente mellifluo; Sara, la sua donna-ossessione; questi e altri personaggi, infatti, di volta in volta invadono e accerchiano il suo spazio.
Mentre Limerick accompagnerà gli ascoltatori di Radio1 Rai fino a giugno, Riondino sarà da aprile sul set di 'Falchi', con la regia di Toni D'Angelo. Il film, ambientato a Napoli, avrà per protagonisti spericolati poliziotti in moto alle prese con acrobatiche rincorse per acchiappare i fuorilegge.
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