Può una fiaba essere vera? C'è un re, il Re di Pop, c'è il linguaggio semplice, la fantasia e il sogno, illustrazioni e mondi lontani, ma c'è anche tanta realtà, raccontata da chi ha avuto l'opportunità di conoscere e frequentare un grande artista. Massimo Bonelli, ex Direttore Generale della Sony Music, una vita trascorsa con i più grandi musicisti internazionali, dedica 'La vera fiaba di EmJay' a Michael Jackson che definisce schivo e timido, dalla sensibilità palpabile nel suo delicato modo di fare, nella sua educazione.
"Sempre immerso nei suoi sogni, in un suo mondo irreale, sembrava sempre lontano, ma non triste", racconta. La sua allegria era delicata, come il folletto EmJay protagonista della storia. EmJay vive sul pianeta Pop, un pianeta felice dove gli abitanti fabbricano colori da unire in fantastici arcobaleni e note musicali per creare melodie e fare meravigliosi concerti.
EmJay non si fa sfuggire l'occasione di visitare il pianeta Rock dove incontra i più grandi musicisti provenienti dalla Terra che si sono trasferiti lì per suonare tutti insieme, contaminarsi e continuare ad apprendere. Lou Reed, Frank Zappa, David Bowie, Jimmy Hendrix, Jim Morrison, Brian Jones, Elvis Presley e Freddy Mercury, ma anche e soprattutto John (Lennon) e George (Harrison), dopo aver ascoltato EmJay cantare come un usignolo e dopo averlo visto danzare come una farfalla, gli consigliano di andare sulla Terra perché è lì che troverà il suo pubblico. Ma la Terra è un mondo diverso, dove la musica è una professione non un gioco.
E' fuggito presto dal nostro pianeta EmJay, per fare ritorno su Pop, ma ci ha lasciato un messaggio: "Io non sono così grande, sicuramente siete voi così piccoli". La fiaba è impreziosita da una serie di illustrazioni realizzate appositamente dall'artista Gianna Amendola.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA