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Luca Guadagnino, la mia storia gay per famiglie

Luca Guadagnino, la mia storia gay per famiglie

A Berlino 'Chiamami con il tuo nome'. Suspiria? impossibile farlo

14 febbraio 2017, 13:06

Francesco Gallo

ANSACheck

Luca Guadagnino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Guadagnino - RIPRODUZIONE RISERVATA
Luca Guadagnino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ha i tempi lunghi della nascita di una grande storia d'amore, tra ammiccamenti, suggestioni, attese e delusioni, questo ultimo film di Luca Guadagnino 'Chiamami con il tuo nome', passato al Festival di Berlino a Panorama dopo essere già stato al Sundance Film Festival. Ma questa volta è una storia gay, o meglio, di una deriva gay tra due persone aperte ad ogni esperienza. "Non è proprio una storia gay - ha ribadito il regista a Berlino- , ma piuttosto una storia di sentimenti e formazione". E ancora, puntando sul paradosso: "credo sia un film per famiglia come quelli Disney, un film sulla trasmissione di conoscenze che persone di diverse generazioni dovrebbero andare a vedere".

Dopo 'A Bigger Splash', ancora per il regista un film in lingua inglese ambientato in Italia, questa volta sullo sfondo della sua città adottiva, Crema. Scritto insieme a James Ivory e Walter Fasano, e tratto dall'omonimo romanzo di André Aciman, 'Chiamami con il tuo nome' ci riporta in una calda estate a metà degli anni Ottanta. Qui nasce il rapporto di amicizia e poi d'amore tra Elio (Timothee Chalamet) e Oliver (Armie Hammer). Il primo è un diciassettenne italiano, pianista di talento e curioso di tutto e figlio di un professore universitario che ogni anno accoglie nella sua casa uno studente alle prese con una tesi di post dottorato come è per Oliver. Ventiquattro anni, statunitense, quest'ultimo ha la capacità di conquistare tutti, uomini e donne, anche grazie alla sua bellezza e al carattere sfrontato. Ed Elio se ne innamora subito tra mille turbamenti.

Certo riconosce Guadagnino "in questo film c'è lo spirito di Jean Renoir, 'Una gita in campagna' resta uno dei miei film preferiti, come c'è anche lo spirito di Bertolucci". Sulla mancanza di scene erotiche esplicite, replica il regista:"volevo raccontare un idillio e, in genere, in un idillio non si vedono molti organi fisici. Mi interessavano più in questo caso le emozioni, i sentimenti".

Nel film anche immagini tv di Beppe Grillo che prende in giro Bettino Craxi alle prese con il governo pentapartito: "strano destino quello di Grillo - dice -, ora è lui ad essere preso in giro proprio come faceva lui con Craxi". Sul progetto di un remake di Suspiria di Dario Argento non dice quasi nulla:" non capisco davvero perché si faccia tanto rumore sui giornali come fosse impossibile farne un remake. Lo trovo davvero incomprensibile".

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