"Forse Twin Peaks era rimasto nel mio subconscio, ma nella mia mente cosciente avevo messo la parola fine alla serie.
Sapevo però anche che non avrei mai smesso di pensare a Twin Peaks nel corso degli anni, di immaginare lo sviluppo della trama e cosa potesse effettivamente accadere ai suoi personaggi. Ma l'idea di un nuovo progetto basato sulla serie mi è venuta solo cinque anni fa". Così David Lynch a Cannes parla della nuova serie di Twin Peaks rinata, 25 anni dopo, che è stata proiettata nella sala del Soixantièmme e poi ha avuto l'onore del tappeto rosso al Grand Theatre Lumiere alla presenza dello stesso Lynch, di Jessica Chastain. Va detto che alla proiezione stampa non c'era la solita ressa: sala piena, ma nessuna vera smania visto che la serie è stata anticipata negli Usa e in lingua inglese anche in Italia, dove approderà ufficialmente in italiano su Sky Atlantic da stasera in prima serata.
Lynch torna, per una terza stagione, considerato il film Twin Peaks - Fire Walk whit me, con 18 episodi tutti girati da lui e con parte del cast originale. Al centro della scena sempre l'agente dell'FBI Dale Cooper e la misteriosa foresta di Twin Peaks piena di nebbia e follia. "L'unico modo per spiegare questo mio ritorno - dice - è l'amore che ho per quell'universo. So che ci sono molte teorie su Internet su un follow-up previsto 25 anni fa, ma non è vero. Abbiamo gradualmente creato diciotto episodi che, dal nostro punto di vista, costituiscono un film di diciotto ore diviso in diciotto parti. Tutto qui. Non abbiamo avuto alcun problema nel ritornare ad immergerci nel mondo di Twin Peaks. Lavorare nuovamente sulla serie era per me un lungo viaggio meraviglioso e piacevole, dall'inizio alla fine".
Per quanto riguarda la narrazione, rimane "la stessa, ma sono gli strumenti che sono cambiati. Questa volta abbiamo girato in digitale. Così ho usato tutti i mezzi tecnici disponibili per portare le mie idee in vita".
Il cast, che riunisce più di 200 attori (tra cui Kyle MacLachlan, Mädchen Amick, Sherilyn Fenn, Sheryl Lee, James Marshall e David Duchovny e volti nuovi come Naomi Watts, Amanda Seyfried, Monica Bellucci e Tim Roth) per Lynch non è un problema: "La sfida più grande che dobbiamo affrontare come artisti è costruire ogni cosa del nostro lavoro nel migliore dei modi possibile e mai deviare dall'obiettivo finale. E poi - conclude - la trama di questa storia ha bisogno di un cast grande".
Infine nessuna voglia di mollare da parte del regista di Mulholland Drive: "Continuerò a lavorare: sono state solo interpretate male alcune mie parole".
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