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Addio ad Ettore Masina, una vita nel segno dell'impegno

Addio ad Ettore Masina, una vita nel segno dell'impegno

L'amicizia con Paolo VI, gli anni in Rai, l'impegno in politica con il Pci

28 giugno 2017, 18:43

Redazione ANSA

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Ettore Masina - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ettore Masina - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ettore Masina - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' morto  a Roma il giornalista, scrittore e politico Ettore Masina, 88 anni, amico di Paolo VI e fondatore, con Paul Gauthier, della "Rete Radié Resch" di solidarietà internazionale. Nato a Breno in Val Camonica nel settembre 1928, inizialmente inviato e vaticanista de Il Giorno, Masina viveva dal 1964 nella capitale, dove era arrivato per seguire le cronache vaticane dopo l'elezione a papa di Montini che lui aveva conosciuto come arcivescovo di Milano. E proprio con un viaggio in Palestina al seguito di Paolo VI aveva conosciuto Gauthier, il sacerdote francese con il quale fondò poi, occupandosene a lungo, la rete di solidarietà intitolata ad una bimba palestinese morta di stenti e attiva anche in sudamerica. In Rai dal 1969 e dal 1976 conduttore del Tg2, lavorò con Andrea Barbato, Italo Moretti e Giuseppe Fiori. Nell'83 il salto in politica, eletto parlamentare nelle fila della Sinistra indipendente e poi con il Pci per più mandati fino al '92, svolgendo tra gli altri il ruolo di segretario della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai. Dopo lo scioglimento del Pci è stato membro della direzione del Pds. Chiusa a metà anni '90 la stagione politica, Masina riprese l'attività giornalistica e di scrittura, sempre nel segno dell'impegno osservatore attento e profondo di temi politici ed ecclesiali. Fecondo autore di saggi religiosi ( "Il vangelo secondo gli anonimi", "Il Dio in ginocchio", "Il Califfo ci manda a dire") e di tante belle biografie (Tra queste, più volte ristampata, la storia dell'Arcivescovo salvadoregno Oscar Romero, "L'arcivescovo deve morire", ma anche "Diario di un cattolico errante. 1992-1997 In viaggio fra santi, burocrati e guerriglieri", e "L'Airone di Orbetello. Storia e storie di un cattocomunista") è stato apprezzato scrittore di romanzi e racconti, tra cui Il Vincere, pubblicato nel 1994. Lascia la moglie Clotilde Buraggi, i tre figli Emilio, Lucia e Pietro, e sei nipoti molto amate. I funerali venerdì alle 12 nella chiesa di San Frumenzio a Roma.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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