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Mogwai e Franz Ferdinand a Roma, folla di giovani

Mogwai e Franz Ferdinand a Roma, folla di giovani

Post e alternative rock a doppio live del Roma Summer Fest

ROMA, 11 luglio 2018, 13:47

di Paola Mentuccia

ANSACheck

Mogwai e Franz Ferdinand - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mogwai e Franz Ferdinand - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mogwai e Franz Ferdinand - RIPRODUZIONE RISERVATA

    Hanno calcato i palchi di palazzetti e festival in tutto il mondo. I Mogwai e i Franz Ferdinand tornano a Roma per il Summer Fest all'Auditorium Parco della Musica, in una serata speciale che vede le due band alternarsi sullo stesso palco per un doppio concerto all'insegna della produzione made in Scotland. Il pubblico è numerosissimo, riempie il parterre e le tribune della Cavea: nonostante sia recente l'ultimo live dei Mogwai nella capitale, in autunno scorso, i fan non si sono lasciati scappare questa "doppietta" post e alternative rock in un luogo a tutto tondo come quello disegnato da Renzo Piano, che si sposa perfettamente con la strumentazione delle band, permettendo l'ascolto dei suoni in tutti i loro strati.
    Ad aprire la serata è il concerto del quartetto di Glasgow, ormai orfano del fondatore John Cummings e accompagnato da altri due musicisti. In scaletta, un mix di passato e presente della produzione dei pionieri del post-noise-rock, che portano sul palco i loro dilatati e sperimentali paesaggi sonori da "Mogwai Fear Satan", perla degli esordi nel lontano 1997, ai primi anni Duemila, fino all'ultimo album "Every Country's Sun", pubblicato nel 2017. Così come quest'ultimo lavoro, il live traccia una linea tra turbamento e quiete, tra abisso e risalita. Gli spettatori osservano le sagome dei Mogwai su una scenografia di luci psichedeliche e fumi d'atmosfera, ascoltano ammaliati la loro musica, quasi trasportati in una dimensione di meditazione, lontana dalle turbolenze dell'attuale clima sociale. Tratto dallo stesso album, il brano "Party in the Dark", con la voce sospirata di Braithwaite affiancata dal ritmo al basso di Aitchison, fa tremare i fan nella prima parte del concerto.
    Anche "Jim Morrison, I'm Dead" rimane un punto culminante del live della band scozzese, in cui non manca certo la potenza della batteria e delle chitarre distorte.Soltanto quarantacinque minuti di cambio palco, organizzazione perfetta e grandi maestranze per l'Auditorium Parco della Musica di Roma, che in questa serata ospita due grandi concerti in una sola data.
    Si riparte sulle note del post punk revival dei Franz Ferdinand. Il frontman, Alex Kapranos, si esibisce in una performance da capogiro: nel suo outfit di jeans neri attillati neri e camicia, corre, salta, si dimena su ogni brano della scaletta, volge il microfono verso il pubblico, si inginocchia davanti ai suoi fan, canta e suona la chitarra, esibendosi in tutto il suo carisma istrionico. Il live ha inizio con due brani dei primi due album che hanno portato la band al grande successo oltre i confini del Regno Unito e a vendere milioni di copie. La scaletta del gruppo, ormai storico nella scena internazionale, è una sintesi di quattordici anni di carriera, dal 2004 all'ultimo album "Always Ascending", pubblicato a febbraio scorso, che ha sicuramente segnato l'apertura a nuove prospettive sonore e compositive. "Roma è la città più bella del mondo", dice il leader della band.
    E la Cavea dell'Auditorium sembra un grande party all'aperto, in cui la folla canta, batte le mani in alto, balla a ritmo di musica, impazza sui pezzi storici, come "Take me out", grida il suo entusiasmo e si diverte da matti. Niente di meglio che una serata estiva per una performance che dal tramonto, sulle note più intime e riflessive dei Mogwai, è esplosa in tarda serata sui groove ritmici e i riff di chitarra dei Franz Ferdinand, accompagnate dall'inconfondibile timbro vocale di Kapranos. Di sicuro tra le date memorabili di questa estate.
   
   

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