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Cattelan, la felicità cerchiamo di riconoscerla / VIDEO

Cattelan, la felicità cerchiamo di riconoscerla / VIDEO

Su Netflix con Una semplice domanda, da Baggio a Sorrentino

ROMA, 15 marzo 2022, 19:40

di Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

Tv: Netflix; 'Una semplice domanda ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tv: Netflix;  'Una semplice domanda ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Tv: Netflix; 'Una semplice domanda ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ma Alessandro Cattelan, alla fine di questo girovagare su e giù per l'Italia, per il docu-show 'Una semplice domanda', su Netflix dal 18 marzo per sei puntate, dopo tante chiacchierate con personaggi che vanno da Roberto Baggio a Paolo Sorrentino, da Gianluca Vialli a Geppi Cucciari, passando per Elio e Francesco Mandelli, dopo aver parlato, tra ironia e pacatezza, di religione, fede, amore e toccato anche un tema come la morte, ha capito se esiste la ricetta della felicità? "La felicità capita a tutti, tutti, esattamnte come la tiistezza - risponde - la incontriamo, è inevitabile, in vari modi, sta a noi riconoscerla quando arriva in modi diversi, apprezzarla, e non sprecare quei momenti, anche se brevi, mai".
    Arriva una serie tv sulla ricerca della felicità, in uscita dal 18 marzo su Netflix, visibile in mezzo mondo: autore e protagonista Alessandro Cattelan, star della televisione pop italiana meno tradizionale. Gavetta su Mtv, poi conduttore di talk show, successo come frontman di X Factor (lo vedremo anche alle prese come concorrente, in incognito, del talent in Ungheria dove porterà un suo inedito, annuncia in una delle puntate). Sei episodi prodotti da Fremantle per un'idea nata in una sera d'estate da una riflessione del conduttore in risposta ad una domanda, solo in apparenza semplice, di sua figlia Nina: "Papà, come si fa a essere felici?". "Ho una bella famiglia, sono in salute, ho un bel lavoro, dovrei sapere cos'è la felicità. E allora perché mi ha messo in crisi quella che in fin dei conti è solo una semplice domanda? La domanda del secolo".
    In un primo momento le ha risposto 'chiedi a mamma'. Poi si è messo in moto. Ed è proprio la ricerca di risposte che ha portato Cattelan a viaggiare, in Italia e all'estero, confrontandosi e condividendo esperienze uniche con i suoi compagni di viaggio. Con loro Cattelan ha dato vita ad un racconto sugli elementi che caratterizzano la felicità per ognuno di noi, spinto dal desiderio di scoprire di più su che ruolo giochino l'amore, la famiglia, la ricchezza, il dolore e la fede. Lo ha fatto uscendo dallo studio televisivo, con una costruzione originale, sperimentando così esperienze uniche e incontri straordinari.
    Il 14 maggio Cattelan condurrà la finale dell'Eurovision Song Contest insieme a Mika e Laura Pausini. Un'edizione dedicata alla pace alla quale l'Ucraina ha confermato la sua partecipazione e da cui la Russia è stata esclusa: "Non mi sento all'altezza di affrontare un argomento di tale portata: tutto il mondo ne sta parlando, cosa posso dire di tanto profondo in più in una situazione del genere? La pace è prioritaria, le domande sono tante e le risposte non le ho in tasca io".
    Tra gli incontri di Cattelan per 'Una semplice domanda', il Divin Codino, Roberto Baggio, una vera icona degli anni '90, che condivide con il conduttore la sua ricetta della felicità. "E dentro di noi", dice, parla di buddismo e lo fa recitando mantra, con tanto di campane tibetane e incensi fumanti. Alla domanda "cosa ti manca del calcio?", la risposta è: "giocare", ma con un finale che non ti aspetti: "Quando ho giocato la mia ultima partita ho pensato: menomale, è finita!".
    Il secondo episodio ha come filo rosso il tema della religione, "4 Religioni": cattolica, islamica, ebrea e induista, attraverso quattro giovani esponenti che mettono in luce punti in comune.
    Ma lei Cattelan, ha avuto il coraggio di chiedere al premio Oscar Paolo Sorrentino, candidato di nuovo alla statuetta per E' stata la mano di Dio, di dirigere un instant film sulla sua vita o meglio di sceneggiarlo anche? "Ma sì, Sorrentino è un uomo molto spiritoso, ironico, si è prestato al gioco". Gli racconta due episodi legati a suo nonno e lui sintetizza che gli ha insegnato la libertà. Poi il regista, che è ateo, confessa che ha avuto un momento da adolescente in cui ha anche pensato di farsi prete: "Sì, è vero, ma lo vediamo dai suoi film, lui considera con distacco la religione cattolica, ma allo stesso modo ne è affascinato, dice che è intelligente".
    Poi senza retorica ci troviamo con Vialli. E' il ruolo e l'essenza dell'essere genitori a fare da padrone. Infatti, Vialli, senza autocommiserarsi, spiega che sapere di avere una scadenza, che non coincide con quella naturale, ti dà un vantaggio rispetto alla vita che ti resta: "Abbiamo parlato di unagmento senza retorica. Noi abbiamo timore ad affrontare il tema della morte".
   

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