La vittoria all'Eurovision Song Contest poteva sembrare forse scontata e annunciata (da giorni i bookmaker li davano per vincenti), meno scontato è stato l'impatto emozionale (e politico) che il gruppo ucraino dei Kalush è riuscito a imporre con la sua presenza. Hanno vinto il concorso europeo (con il brano Stefania), spinti in vetta dal televoto, ma soprattutto sono riusciti nell'intento più delicato: tenere alta l'attenzione sulla drammatica situazione che stanno vivendo e far sentire la voce dell'Ucraina (solo in Italia la finale è stata vista da 6,6 milioni di persone).
Anche per questo hanno deciso di rischiare l'eliminazione quando a fine esibizione hanno lanciato un appello per aiutare Mariupol e l'acciaieria Azovstal (ritenuto poi dall'organizzazione non un messaggio politico - non consentito dal regolamento - ma umanitario). "La squalifica era un prezzo che non avrei esitato a pagare per far passare il mio messaggio - ha detto in conferenza stampa a notte fonda il cantante e leader dei Kalush, Oleh Psjuk -. La nostra gente è bloccata nell'acciaieria e non può uscire. Bisogna liberare quelle persone e per farlo abbiamo necessità di far circolare le informazioni, di fare pressione sui politici". Lo stesso presidente Zelensky aveva intuito la potenzialità mediatica e emotiva della partecipazione del Paese all'Esc, tanto da intervenire direttamente a sostegno del gruppo poco prima della finale e a gioire subito dopo. "Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l'Europa - ha scritto nei suoi post -. L'anno prossimo l'Ucraina ospiterà l'Eurovision per la terza volta nella storia e faremo il possibile affinché possa essere Mariupol la città ospitante".
Loro, i Kalush, non hanno avuto ancora la possibilità di parlare con il presidente ("come sapete è impegnato in cose ben più importanti"), né tantomeno con le loro famiglie, mentre sono già sulla strada del rientro. "Difficile dire cosa succederà ora.
Per essere a Torino abbiamo avuto un permesso temporaneo fino a domani. E come ogni ucraino siamo pronti a combattere, come possiamo e fino a quando possiamo", perché il successo ha un retrogusto amaro per i la band, nonostante le tante attestazioni di stima e le congratulazioni arrivate da mezzo mondo. I vertici europei, in particolare, hanno fatto giungere i loro messaggi via social, in una ritrovata unione d'intenti. "Stanotte la tua canzone ha conquistato il nostro cuore. Celebriamo la tua vittoria in tutto il mondo. L'Ue è con te", ha scritto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
"L'augurio è che l'Eurovision del prossimo anno possa essere ospitato a Kiev in un'Ucraina libera e unita", aggiunge il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, citando anche alcuni versi della canzone vincitrice, 'Stefania': "Troverò sempre la strada di casa, anche se tutte le strade sono distrutte". Un messaggio di congratulazione porta la firma anche dall'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Josep Borrell: "Lunga vita alla musica! Viva l'Europa! Gloria all'Ucraina!".
La Kalush Orchestra ha diffuso anche il video di 'Stefania' (i cui proventi netti saranno devoluti da Sony Music Entertainment a un'associazione umanitaria scelta dalla band), girato a Borodyanka, Irpin, Bucha e Gostomel, le città ucraine martoriate dall'occupazione delle forze russe.
In onore del gruppo, il treno Kyiv-Ivano-Frankivsk si chiamerà 'Stefania Express', come riporta l'Unian citando il capo della società ferroviaria del Paese Ukrzaliznytsia, Oleksandr Kamyshyn, con le stazioni che saluteranno il treno con la canzone 'Stefania'".
Ora resta da capire se effettivamente si potrà tenere in Ucraina l'edizione 2022 dell'Eurovision. Intanto l'Italia (solo sesti Mahmood e Blanco) con la Rai si mette a disposizione: "Se dovesse scattare una chiamata collettiva, Rai metterà a disposizione il proprio know how e la grande esperienza che ha dimostrato in questa edizione", ha fatto sapere il direttore dI Rai 1 Stefano Coletta.
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