Mondo dello spettacolo in lutto. E' morto a 65 anni Bruno Arena, il comico del duo Fichi d'India (SCHEDA ANSA CINEMA). La notizia è stata data dal figlio Gianluca su Instagram: "Non ero pronto, ma tanto non lo sarei mai stato. Buon viaggio papà… lasci un vuoto immenso". A ricordare l'attore anche Paolo Belli che ha pubblicato una loro foto insieme: "R.I.P. grande amico mio".
Arena, nel 2013 era stato colpito da un aneurisma che ne aveva compromesso le capacità motorie. Si era avvicinato al mondo dello spettacolo negli anni Ottanta. La svolta dopo l'incontro con Max Cavallari, con il quale fondò i Fichi d'India, presenza costante a Zelig.
Il mondo dello spettacolo non lo aveva dimenticato, nonostante mancasse dalle scene da quasi 10 anni. E in tanti si sono stretti oggi attorno ai familiari, e soprattutto al fratello dell'anima, come amava definirsi Max Cavallari, di Bruno Arena, l'altra metà de 'I fichi d'India', morto a 65 anni.
"Hai preso la valigia e le parrucche?… Adesso farai ridere i grandi lassù….È solo un arrivederci Ti amerò per sempre", ha scritto in un commovente post l'amico di sempre che già da diversi giorni, a conoscenza delle precarie condizioni di salute dello sfortunato compagno, postava appelli 'Non spegnere la luna..'. Sfortunato Arena lo era stato parecchio, costretto dal 2013 ad interrompere una lanciatissima carriera a causa di un aneurisma che lo aveva paralizzato su una sedia a rotelle, sopportando debilitanti cure. Ma già anni prima un disastroso incidente stradale, nel 1984, gli aveva lasciato segni indelebili sul viso. Una 'bruttezza' sulla quale lui stesso scherzava, in modo autoironico, detestando ogni forma di compatimento.
Nato a Milano il 12 gennaio 1957, diplomato Isef, insegnante di educazione fisica, nelle scuole del varesotto, aveva una verve comica che lo portò ad esibirsi in alcuni cabaret. La svolta della vita, e per entrambi, quando conobbe nel 1988 Max Cavallari di qualche anno più giovane. Nacquero così i Fichi d'India, un nome in omaggio al luogo dove si erano conosciuti, la macchia mediterranea vicino Palinuro. Dopo un esordio nel locale di cabaret di Varese, il 'Fuori pasto', il decollo nel resto d'Italia fino alla radio e alla Tv: su Italia 1, all'interno della trasmissione 'Yogurt', per Radio Deejay, con 'Tutti per l'una', e Canale 5, con 'La sai l'ultima?' la famosa gara di barzellette, e soprattutto 'Zelig', lo spettacolo di cabaret in onda sulle tv Mediaset.
Nel frattempo li aveva scoperti anche il mondo del cinema. Tra i loro ruoli più famosi quelli del gatto e la volpe del 'Pinocchio' di Benigni. Fino al 2013 quando un'emorragia cerebrale stoppa la carriera di Arena, durante la registrazione di una puntata di Zelig, ma non scalfisce l'amicizia con Cavallari che continua a stargli vicino. In questi anni Bruno aveva trascorso lunghi periodi a Villa Beretta a Costa Masnaga, vicino Lecco, uno dei centri di eccellenza italiana per la riabilitazione. In tanti se lo ricordano sulla sedia a rotelle spinta dai familiari per i corridoi, in palestra, nella sala comune, l'immancabile sorriso, spesso una sciarpa nerazzura al collo. Era infatti un grande tifoso dell'Inter.
L'annuncio della sua morte è stato dato dal figlio Gianluca su Instagram: "Non ero pronto, ma tanto non lo sarei mai stato.
Buon viaggio papà… lasci un vuoto immenso". Tra i primi a ricordare l'attore, oltre Cavallari, anche Paolo Belli che ha pubblicato una loro foto insieme: "R.I.P. grande amico mio". E' arrivato anche il cordoglio dal mondo politico. "Una preghiera per Bruno Arena, ha fatto divertire intere generazioni. Un abbraccio ai suoi cari. Porta un sorriso anche Lassù": ha scritto il leader della Lega Matteo Salvini sui social. Mentre il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana,ha ricordato come Arena abbia "sempre avuto la Lombardia come punto di riferimento della sua vita. Non dimenticheremo mai la sua ironia, la sua simpatia e il suo mitico 'Amici Ahrarara!".
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