Da Fausto Pirandello a Renato Guttuso, da Carla Accardi a Emilio Isgrò, gli indiscussi maestri del '900 siciliano sono al centro di una grande mostra allestita fino al 12 ottobre negli spazi dell'Ex Stabilimento Florio sull'isola di Favignana. Esposte oltre 200 opere con l'intento di raccontare l'evoluzione di una ricerca artistica che ha attraversato e influenzato per un secolo intero (e fino a oggi) la cultura italiana.
Intitolata 'Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice', l'importante esposizione è stata realizzata dalla Fondazione Rom -Mediterraneo (presieduta da Emmanuele Emanuele) e promossa dal Mibact, dalla Regione Siciliana ( assessorato Beni culturali e Identità siciliana), dallʼAssemblea Regionale Siciliana, dalla soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Trapani, dal Comune di Favignana - Isole Egadi, e dallʼExpo Milano 2015, mentre l'organizzazione è di Shicon Europe, Exa - Mondi Nuovi e Arthemisia Group. La curatela di questa iniziativa (ideata da Gianni Filippini) è stata invece affidata a Vittorio Sgarbi, profondo conoscitore della produzione siciliana degli ultimi cento anni.
''Un secolo di arte siciliana vuol dire, in larga misura, un secolo di arte italiana - spiega il critico - Non è lo stesso per quasi nessun'altra regione, non per l'Emilia Romagna, nonostante Morandi e De Pisis, non per la Toscana, nonostante Soffici e Rosai, nemmeno per Roma, nonostante le due scuole romane''. La Sicilia del '900, sottolinea Sgarbi, ''sia in letteratura sia nelle arti figurative ha dato una quantità di artisti e scrittori che hanno contribuito in modo determinante a delineare l'identità prevalente della cultura italiana''. Ecco quindi una selezione molto ampia e significativa di opere di straordinari maestri che attraverso i singoli percorsi di ricerca espressiva esprimono una visione della loro terra quale luogo di meditazione e conflitto. Basti pensare a Fausto Pirandello con le sue spiagge, i corpi ammassati e le carni confuse di sabbia, a Renato Guttuso con il capolavoro della 'Vucciria', un tripudio di colori sgargianti da cui si sprigiona il vocio e la cantilena araba dei vanniaturi, a Piero Guccione con i suoi paesaggi poetici, le distese di mare ferme, immobili, di un azzurro straziante. Documentati anche il gruppo di Scicli, la Scuola di Palermo e Giovanni Iudice, pittore in equilibrio fra realismo magico e neorealismo, con uno delle sue testimonianze più vive, parlanti e attuali come 'L'umanità'.
Il percorso espositivo negli spazi dell'ex-Tonnara Florio sulla splendida isola delle Egadi si articola in quattro grandi stanze seguendo un ordine cronologico e prende le mosse dai maestri vissuti a cavallo tra XIX e XX secolo quali Aleardo Terzi e Totò Gregorietti. Da questi si srotola quel filo continuo che attraversa il '900 dagli anni ʻ30 fino al nuovo millennio e che al centro ha sempre la Sicilia, con il suo paesaggio e la sua storia.
La mostra di Favignana non è però solo una parentesi, seppur di indubbia rilevanza, nel panorama delle iniziative culturali dell'estate 2014. Se, come dice il presidente della Fondazione Roma-Mediterraneo Emmanuele Emanuele, la rassegna che abbraccia un secolo di storia siciliana attraverso l'arte del '900 interpretata dai più importanti esponenti dell'isola era incontrovertibilmente un omaggio dovuto, essa in realtà rappresenta ''lʼideale, seppur anticipato, completamento'' della mostra organizzata dalla stessa Fondazione per ottobre a Villa Zito a Palermo, intitolata 'Di là dal faro. Paesaggi e pittori siciliani dell'Ottocento'. Senza contare che questo progetto espositivo 'titanico' potrebbe presto trasformarsi in una mostra itinerante.
L'iniziativa, aggiunge Gianni Filippini, ha infatti già catturato l'attenzione di importanti musei nazionali e internazionali, interessati a ospitare la prestigiosa collezione siciliana all'interno dei loro spazi.
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