Colosseo, Pompei e Uffizi invasi dai turisti come mai prima. Il Pantheon - da sempre il monumento gratuito più gettonato - che sfonda il tetto dei 7,5 milioni di visitatori, 1 milione in più rispetto a un anno fa. Ma anche numeri in crescita in molte realtà più piccole, da Paestum a Castel del Monte di Adria. La paura del terrorismo svuota i musei parigini che, complici le violenze di Charlie Hebdo e gli attentati di novembre, perdono visitatori a frotte. Ma non quelli italiani, che anzi proprio nel 2015, in pieno clima da minacce Isis, superano i 43 milioni di ingressi, con circa 155 milioni di euro di introiti. "Il miglior risultato di sempre", annuncia Franceschini.
L'occasione è la riunione del Comitato permanente del turismo, dove il ministro Pd snocciola soddisfatto tutti i numeri dei musei statali. Un bilancio di fine anno che conferma le anticipazioni positive dell'autunno e addirittura le supera. Dal 1996 ad oggi non si era mai arrivati a tanto, nemmeno negli anni migliori, come il 2011 (diviso fra tre ministri, Bondi, Galan e Ornaghi) quando i circa 400 tra musei, monumenti e aree archeologiche statali raccolsero oltre 41,2 milioni di visite. O nel 2014, anno comunque molto buono, quando i visitatori furono 40,7 milioni. Insomma, un "record assoluto", come sottolinea il ministro ferrarese. Nell'ultimo anno, fa notare, i visitatori dei musei italiani "sono aumentati del 6% (2,5 milioni di persone in più), gli incassi del 14% (+20 milioni) gli ingressi gratuiti del 4% (+ 900mila)". Franceschini ricorda che si tratta di dati "in controtendenza rispetto all'estero" e rivendica il buon risultato della sua riforma dei musei e della politica culturale sostenuta con vigore dal governo Renzi: "Grazie anche alle nuove politiche di valorizzazione, prime fra tutte le domeniche gratuite, gli italiani sono tornati a vivere i propri musei", dice. Da Nord a Sud i direttori si dimostrano d'accordo, da Rossella Rea del Colosseo, che sottolinea come i visitatori abbiano gradito anche "gli alti livelli di sicurezza e di organizzazione attenta alle esigenze del visitatore" alla presidente della Fondazione Museo Egizio Evelina Christillin, che ricorda i nuovi percorsi di visita aperti nel museo torinese, fino al neo dirigente di Paestum Gabriel Zuchtriegel, che spera in "buon auspicio per il 2016". Tant'è, la top ten, come da tradizione aperta dal Colosseo, non offre molte novità. Saldi ai primi cinque posti, oltre all'Anfiteatro Flavio, rimangono Pompei, Uffizi, Gallerie dell'Accademia di Firenze e Castel Sant'Angelo. Da registrare ci sono solo gli exploit positivi del museo Egizio di Torino, che si piazza in settima posizione scavalcando la Reggia di Venaria, e la Reggia di Caserta, che si fa spazio al decimo posto superando Villa d'Este. Ma per tutti, dal Colosseo (6,5 milioni, +6%) a Pompei (2,9 milioni, +12%), dall'Egizio (757.961, +33%) alla Reggia di Caserta (497.158, +16%) e persino per gli Uffizi (+2%) che pure hanno il 'numero chiuso', i dati si dimostrano in crescita ancora prima che i nuovi 20 super direttori assunti con la mission della valorizzazione abbiano preso saldamente il comando dei musei al top.
Oltralpe non sta andando così. In Francia, come riporta il quotidiano Les Echos, complice la paura del terrorismo e anche la riduzione delle scolaresche in gita, nel 2015 musei e monumenti hanno perso in media il 5% per cento dei visitatori e la percentuale sale al 7% per i 14 musei di Parigi. Non si salva il Louvre, che perde il 6,5%, non si salvano il Grand Palais (-6%) e nemmeno la Reggia di Versailles (-4%) o il Centre Pompidou (-11,3%).
Paura e terrorismo sono realtà con le quali anche i luoghi di cultura devono purtroppo abituarsi a fare i conti non solo in Francia. Da Parigi a Londra, da Berlino a Roma, la strada però sembra per tutti quella di trovare sempre nuovi modi di richiamare pubblico. Puntando ai servizi di accoglienza, caffetterie e ristoranti, come si sta facendo a Roma, anche con un ristorante stellato al Palatino e il rilancio di Palazzo Venezia. E perché no aprendo alla moda, come incitava ieri Franceschini, dalle passerelle fiorentine di Pitti invitando ad 'abbandonare gli snobismi'. L'industria del settore è in movimento. A testimoniarlo anche il Salon International des musée che si è aperto ieri a Parigi. Tra i circa 150 stand, 25 sono dedicati a start up per rendere più attraenti le visite: dagli occhiali e gli orologi 'connessi' al 3d e i giochi video, c'è di tutto.
Ecco i dieci luoghi della cultura più visitati nel 2015, secondo i dati forniti oggi dal Mibact:
1) Colosseo (6.551.046 visitatori, +6% rispetto al 2014, pari a
+369.344 ingressi);
2) Scavi di Pompei (2.934.010, +12% pari a +312.207 ingressi);
3) Uffizi (1.971.596, +2% pari a +35.678 ingressi);
4) Gallerie dell'Accademia di Firenze (1.415.397, +6% pari a
+79.656 ingressi)
5) Castel S.Angelo (1.047.326, +2,5% pari a +26.007 ingressi);
6) Circuito Museale Boboli e Argenti(863.535, +5% pari a +40685
ingressi);
7) Museo Egizio di Torino (757.961 +33% pari +190.273 ingressi);
8) Venaria Reale (555.307 visitatori e una crescita del +6,5%
degli introiti)
9) Galleria Borghese (506.442, invariato rispetto al 2014)
10)Reggia Caserta (497.158, +16% pari a +69.019 ingressi).
A seguire ci sono Villa D'Este (439.468), la Galleria Palatina di Firenze (423.482), il Cenacolo Vinciano (420.333), il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (364.297), il Museo Nazionale Romano 356.345), gli Scavi di Ercolano (352.365), le Cappelle Medicee (321.043), gli Scavi di Ostia Antica (320.696), il Polo Reale di Torino (307.357), Paestum (300.347) e il Museo Archeologico di Venezia (298.380).
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