Apre alla Gam di Torino, nei giorni
in cui è capitale dell'arte contemporanea, la mostra
'ProtoBalla'. Una 'immersione' per il pubblico nella Torino di
fine '800, abitata e amata da Giacomo Balla, per raccontare come
il pittore nato a Torino e morto a Roma nel 1958 divenne un
futurista.
La mostra mette in dialogo tra loro due opere di Balla, il
suo studio per il Ritratto di Clelia Ghedini Marani e lo stesso
Ritratto che ne scaturì, con le opere di suoi contemporanei come
il suo maestro all'Accademia Albertina di Torino, Giacomo
Grosso, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Pilade Bertieri, Federico
Boccardo, Felice Carina.
Esposte anche immagini fotografiche della Torino di allora di
Mario Gabinio che ritraggono, in particolare, il sobborgo
popolare dove nacque lo stesso Balla. La mostra è anche un
compendio alla grande mostra su Balla 'Futur Balla' aperta il 20
ottobre (anche lei fino al 27 febbraio 2017) alla Fondazione
Ferrero di Alba (Cuneo), alla quale la Gam ha prestato 22 opere
della sua collezione.
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