na copia della scultura del Ratto delle Sabine del Giambologna sotto la Loggia dei Lanzi, in piazza della Signoria a Firenze al posto dell'originale, da spostare dentro gli Uffizi: a lanciare la proposta, oggi in un'intervista all'ANSA, è stato il direttore della galleria Eike Schmidt, preoccupato per la tenuta dell'opera, le cui condizioni sono "peggiorate rispetto ad anni fa". Tra tutti i capolavori accolti sotto la Loggia, il Ratto è quello che soffre di più, ed ormai da tanto tempo, per l'esposizione all'inquinamento atmosferico, per l'eccessiva pressione dei turisti (più volte è accaduto che qualche visitatore screanzato arrecasse danni materiali all'opera) e per le ondate di calore causate da un meteo sempre più matto. Già agli inizi del 2000 l'allora sovrintendente Antonio Paolucci tentò di sottrarre l'opera alla morsa del deterioramento atmosferico ed alla crescente esposizione turistica, ma senza esito. Dopo svariati tentativi andati a vuoto negli anni successivi, ora ci prova di nuovo Schmidt: "Realizzare una copia, e trasportare l'originale all'interno del museo è una ipotesi oggi molto piu' economica e praticabile che in passato", ha spiegato. Sottolineando che "una soluzione per questa scultura sarebbe opportuna, perchè negli ultimi 15 anni le sue condizioni sono inevitabilmente peggiorate", nonostante "il continuo monitoraggio e le cure dei restauratori dell'Opificio delle pietre dure". Benché fattibile, però, tiene a precisare il direttore, questa proposta "dovrebbe essere valutata coinvolgendo i livelli più alti della politica e della conservazione pubblica. Proprio il tentativo che fu fatto in questo senso dal sovrintendente Antonio Paolucci all'inizio degli anni 2000 non andò a buon fine anche perchè mancò questa volontà. Se oggi si formasse, tutto sarebbe più facile", riflette. Schmidt ha quindi annunciato che nell'estate 2018 la galleria darà grande spazio alla scultura contemporanea con una retrospettiva (la prima dalla morte, avvenuta lo scorso febbraio), dell'artista tedesco Fritz Koenig, l'autore della grande sfera metallica miracolosamente sopravvissuta al crollo delle Twin Towers di New York nell'attentato terroristico del 2001: ci saranno circa 200 opere, esposte tra Uffizi e giardino mediceo di Boboli, tra le quali anche riproduzioni di vario genere della celebre 'Sphere' e lavori risalenti agli anni '50 e '60 sulla Shoah. Tra le altre esposizioni in arrivo nel 2018, ve ne sarà una in omaggio, dall'8 di marzo, alla pittrice bolognese del seicento barocco Elisabetta Sirani. Novità, poi, riguardo ai lavori in corso per l' ampliamento degli Uffizi: presto, ha detto Schmidt, sarà pronto al pian terreno l'auditorium della Galleria, che verrà intitolato al padre del complesso, Giorgio Vasari, sarà costruito secondo il modello voluto dal grande architetto per questo spazio, ed accoglierà incontri, conferenze ed anche concerti. Oltre all'esposizione degli enormi portoni lignei dei Cinquecento che originariamente costituivano gli accesso all'edificio. Infine, un nuovo sollecito alla politica arriva dal direttore del celebre museo fiorentino rispetto alla realizzazione, sospesa da tanti anni, della loggia contemporanea progettata dal giapponese Arata Isozaki: "Bisogna andare avanti - ha ribadito Schmidt - occorrono decisioni al riguardo, se farla o meno, e il tempo stringe. Per evitare tra penali e quant'altro una spesa davvero eccessiva, i fautori dell'idea che non debba essere fatta hanno ormai pochi mesi di tempo".
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