Quindicimila euro per l'Anfiteatro o per il Foro, 10mila per la Palestra Grande, analoga cifra per il Teatro Grande, 5mila per il Quadriportico, 5mila anche per la Basilica o per le Terme suburbane: è il 'tariffario' per organizzare eventi negli Scavi di Pompei contenuto nel regolamento voluto dal sovrintendente Massimo Osanna, anticipato nei dettagli dal Mattino di Napoli. I resti dell'antica città sepolta dall'eruzione del Vesuvio potranno presto ospitare, dunque, manifestazioni private come mostre, concerti, convegni (non matrimoni o compleanni, sottolinea il giornale), in una logica che vuole anche reperire risorse economiche per la manutenzione e la tutela del sito archeologico più famoso al mondo.
Non si tratta di ''far cassa'', come sottolinea una nota della direzione del Parco Archeologico. Il regolamento per l'uso della concessione va nella direzione della trasparenza.
Le proposte saranno esaminate da una commissione giudicatrice, composta da architetti, archeologi e legali "in grado di valutare i progetti proposti sotto tutti gli aspetti; anzitutto di compatibilità con il contesto archeologico e di tutela del monumento, ma anche legali, amministrativi e tecnici".
Previsto l'obbligo, per chi ottiene la concessione, di pagare oneri assicurativi, garantire la solvibilità con una fideiussione e coprire le spese della vigilanza che sarà in ogni caso affidata al personale degli Scavi. ''Nulla di nuovo a livello normativo, in quanto e' già tutto previsto dal Codice dei Beni culturali - spiega Osanna - ma finalmente viene messo a regime il sistema di concessione in uso di spazi, attraverso l'individuazione precisa di tutte le aree dei nostri siti che si prestano allo svolgimento di attività o eventi compatibili con il contesto archeologico, la pubblicazione delle relative tariffe e di tutte le condizioni necessarie all'approvazione di un progetto''.
Nel tariffario della Soprintendenza sono comprese anche Oplonti (5mila euro), le Ville di Stabia (duemila) e l'Antiquarium di Boscoreale (duemila).
Il regolamento è stato pubblicato venerdì, "la novità e' di aver disciplinato in maniera chiara, diretta e trasparente, anche attraverso la pubblicazione sul sito web istituzionale quelle che sono le condizioni delle concessioni in uso delle aree archeologiche e l'esplicitazione di tutti i luoghi che, tenuto conto in primis delle imprescindibili esigenze di tutela e di rispetto del monumento, possono essere prese in considerazione".
Tutto ciò - sottolinea la direzione di Pompei - era prima molto poco chiaro al di fuori dell'amministrazione. Il decreto di approvazione del regolamento nonché la costituzione di una commissione "intendono appunto alzare il livello di controllo e valutazione sulla qualità e la fattibilità degli eventi proposti, e rendere ancora più restrittive le condizioni di approccio ai siti archeologici".
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