C'è il prestigiatore Gad Lerner,
cilindro e antenne tv in mano, ''simbolo dei media''. Capitan
Schettino, pronto a saltar giù dalla nave, ciambella già
indosso, ''non ci fosse la scialuppa''. E poi Di Pietro, a
cavallo di un asino dalle lunghe orecchie. E Berlusconi,
giullare e barzellettiere con le scarpe rosse su una bara, come
recitano i versi. E' La nave dei folli, opera pittorica di
Patrizia Comand che nei suoi oltre 8 metri di lunghezza trae
ispirazione dal poema satirico di Sebastian Brant (Das
Narrenschiff) del 1494. Fino al 12/11 sarà in mostra a Palazzo
Cipolla a Roma con i suoi 20 disegni preparatori. Un racconto
''simbolico e ironico'', dice l'artista, che si è concentrata su
20 dei 112 capitoli originali, dando spesso volti 'attuali' ai
versi del poeta. ''L'arte non ha tempo - dice Emmanuele F. M.
Emanuele, presidente Fondazione Terzo Pilastro Italia e
Mediterraneo -. Appena ho visto l'opera ho avuto le stesse
emozioni di quando vidi La caduta degli angeli ribelli di
Brueghel Il Vecchio''.
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