Non è chiaro
ai più quale fu la folgorazione che colpì Alberto Burri, giovane
studente di medicina prigioniero in Texas, per spingerlo a
dedicarsi all'arte. Ma quando si arriva a Città di Castello,
dove nacque, e nel verde della campagna umbra si vede spuntare
come un'astronave il gigante nero dei capannoni che volle come
ultima dimora della sua produzione, allora si capisce che quella
illuminazione era qualcosa che come è accaduto a tanti del
Novecento travolgeva presente e futuro. Il suo progetto non è
finito con lui. A più di cento anni dalla nascita, avvenuta nel
1915, si festeggia il suo compleanno del 12 marzo. Questa volta
con l'apertura della nuova sezione del museo degli Ex Seccatoi,
BurriDocumenta: un enorme salone dove gli schermi appaiono sulle
pareti in fila, come al piano superiore le opere dei cicli di
Burri. Basta un clic per esplorare migliaia di foto, video
documenti, testimonianze frutto di anni di minuziosa
ricostruzione. Di fatto una vera biblioteca multimediale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA