Una nuova piattaforma digitale che si
mira a promuovere i territori al di fuori delle mete più
tradizionali (e per questo già "assaltate" dai turisti)
attraverso la creazione e la vendita di itinerari culturali con
un approccio "interdisciplinare", generando occupazione e
sviluppo sostenibile. Si tratta di Trame d'Italia
(www.trameditalia.it) che è stato presentato al Mibact.
I primi territori attivi sono la Lunigiana, il Monferrato e
la Brianza, ai quali si aggiungeranno a breve Matera, la Valle
Camonica, la Bergamasca e il Mantovano, oltre a molti altri.
"Non si tratta di marketing e nemmeno di un portale turistico
- dice l'architetto Antonia Pasqua Recchia, che è la presidente
di Trame d'Italia - ma è un progetto per fare rete in territori
autentici partendo dal basso, per valorizzare il patrimonio (che
non vuol dire monetizzarlo ma difenderlo e farlo crescere) e per
creare un turismo lento che si avvicina a quei territori
cosiddetti minori".
"Il nostro business plan - dice Daniele Rossi, amministratore
delegato di Trame d'Italia - prevede che nei primi 5 anni
vengano 'conquistati' oltre 300.000 viaggiatori che dovrebbero
diventare oltre un milione in 9 anni, quando tutte le 50 trame
locali previste avranno raggiunto i 5.000 itinerari annui".
"Questo progetto - dice il direttore Turismo del Mibact
Francesco Palumbo - è molto in linea con il piano strategico del
turismo proprio perché dai grandi attrattori del turismo sposta
i viaggiatori sull'Italia diffusa e meno visitata ma non perc
questo meno bella e ricca".
Soci fondatori dell'iniziativa sono Fai, Google, Touring
Club, Associazione Dimore Storiche Italiane, CGM,
Confcooperative, Musement e Valica con il supporto di Fondazione
Italiana Accenture, Fondazione Cariplo e Ubi Banca.
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