Al via uno studio sulle
mummie conservate nel museo di Ferentillo: fino al 24 giugno un
team di 10 antropologi e paleopatologi sarà impegnato a studiare
e catalogare le 34 'umane' e i circa 300 individui,
rappresentati da varie ossa, conservati nel sito.
Il progetto, diretto dall'Università di Vilnius (Lituania),
comprende un'equipe di scienziati forensi e patologi delle
Università di Cranfield (Regno Unito), della Complutense di
Madrid (Spagna) e dell'Istituto di Medicina Legale delle Isole
Baleari di Palma di Maiorca (Spagna), ed è svolto sotto l'alta
sorveglianza della Soprintendenza di Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio dell'Umbria. Verranno realizzati uno studio
multidisciplinare commissionato dalla curia spoletina - già
avviato negli scorsi anni attraverso una documentazione dei
corpi mummificati -, una ricerca storico-archivistica, e anche
l'analisi chimica del suolo.
"Si tratta di indagini non-invasive - spiega l'antropologo
Dario Piombino-Mascali - che quindi non compromettono in alcun
modo l'aspetto dei reperti, e che riveleranno dettagli sulla
demografia, lo stile di vita, lo stato di salute e le pratiche
funerarie degli antichi ferentillesi".
Le indagini sono anche finalizzate a mettere a punto le
migliori strategie di musealizzazione ed esposizione che possano
garantire una conservazione a lungo termine dei preziosi
reperti.
A progetto appena iniziato è stata tra l'altro riscontrata
una novità: 10 mummie, di cui si era persa memoria, sono
riemerse durante lo spostamento di un cumulo di ossa,
incrementando il numero di soggetti da 24 a 34.
Il museo ed il piccolo cantiere di studio è visitabile tutti
i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Localizzato nel
cuore dello storico borgo di Precetto, il sito è conosciuto sin
dagli inizi del 1800: al tempo, alcune esumazioni rivelarono la
presenza di corpi intatti mummificatisi naturalmente, sepolti
nel terreno o dentro alcune casse lignee.
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