Il 2 e 3 novembre a Prato, per
Tuscan Art Industry (Tai), manifestazione ideata da Chiara
Bettazzi, sarà possibile visitare le ex fabbriche Banci e della
Cementizia, testimonianze architettonicamente rilevanti nelle
quali si legge "il processo di rinaturalizzazione degli spazi
abbandonati". Le visite saranno guidate da Giuseppe Guanci,
storico dell'archeologia industriale e dai biologi Andrea
Vannini e Simone Rizzuto.
L'ex lanificio Walter Banci - progettato nel 1953 dagli
architetti Forasassi e Taiti, ispirato a un progetto di Frank
Lloyd Wright, chiuso dal 1974 - è immerso "in una sorta di bosco
urbano, impiantato dallo stesso Banci, rigeneratosi durante gli
anni di abbandono". La Cementizia ovvero l'ex Cementificio
Marchino è un enorme complesso situato sul versante sud dei
monti della Calvana, detto anche Le Macine, costruito nel 1926 e
chiuso dal 1956. Tai è un progetto nato nel 2015 e
rappresenta l'estensione del lavoro di ricerca che l'artista
Chiara Bettazzi porta avanti sulle strutture presenti o
scomparse di archeologia industriale a Prato e provincia.
L'edizione 2018 si è aperta lo scorso 20 ottobre in Corte Genova
con l'inaugurazione del Villaggio culturale e della mostra
'Paesaggi industriali, rovine e orti operai' a cura di SC17
(visibile su appuntamento fino al 20 novembre): gli artisti
coinvolti sono Emanuele Becheri, Loris Cecchini, Alessio de
Girolamo, Andrea Fiesoli, Ronaldo Fiesoli, Gianni Melotti, Luca
Pancrazzi e Robert Pettena, che rappresentano i paesaggi
industriali nella loro trasformazione, ma anche quei luoghi che,
richiamando la tradizione degli orti operai di fine Ottocento,
hanno reso i terreni contigui delle aree industriali spazi
poetici e vitali.
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