(ANSA) - FIRENZE, 29 OTT- Uno sfolgorante Leonardo da Vinci, versione scienziato e hi-tech, abbraccia di nuovo Firenze con il Codice Leicester (già codice Hammer), i 72 fogli manoscritti a cui il genio del Rinascimento affidò le sue intuizioni scientifiche e tecniche. Occasione, la grande mostra-evento - anticipatrice delle celebrazioni 2019 per i 500 anni della morte - intitolata 'L'acqua microscopio della natura'. Curata da Paolo Galluzzi e aperta fino al 20 gennaio, la rassegna è stata progettata e realizzata da una possente batteria di enti promotori: Gallerie degli Uffizi, Museo Galileo, Mibact, Firenze Musei e Fondazione CrFirenze. Tutti insieme scommettono sul codice prestato da Bill Gates e su altri manoscritti (fra cui fogli del Codice Atlantico e del Codice Arundel) per rendere popolare il Leonardo scientifico quanto il Leonardo pittore grazie anche ad un apparato tecnologico che accompagna il visitatore in tutto il percorso espositivo. Filo conduttore della mostra è l'acqua e le intuizioni che Leonardo vi legò nei suoi studi. Acqua intesa sia come elemento fisico dei corpi terrestri, la Luna e la Terra su tutti, sia per sfruttarne l'energia e la forza a vantaggio dell'uomo, sia come protagonista della natura per cui Leonardo vi riporta sue prime intuizioni geologiche tipo i fenomeni di erosione, sia come elemento spirituale. In realtà sono numerosi gli spazi del sapere verso cui il genio di Vinci riconduce l'acqua, in un vasto impegno 'multidisciplinare'. "Abbiamo voluto mettere al centro un codice scientifico perché fare oggi una mostra-carrozzone su Leonardo è impossibile e sbagliato - spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt - Evidenziare l'aspetto scientifico di Leonardo in un museo d'arte rende evidente che Leonardo quando è pittore è scienziato, e quando è scienziato è anche pittore". Il sottosegretario ai beni culturali Lucia Borgonzoni sottolinea che "la scelta su Leonardo inventore, scienziato, può farlo diventare tra i giovani più popolare del Leonardo pittore". "E' un poliedrico che può fare quel qualcosa in più per avvicinare i giovani alla cultura.- dice - Se fosse vivo oggi, probabilmente sarebbe pieno di follower uno come Leonardo". Per il sindaco di Firenze Dario Nardella la mostra "è un inno al Rinascimento". Mezzo decisivo per favorire la miglior comprensione, come spiega il curatore Paolo Galluzzi, è il Codescope, collocato su numerosi schermi: è uno strumento digitale molto avanzato che consente al pubblico di sfogliare manoscritti e leggere i fogli grazie a un rovesciamento speculare della tipica scrittura mancina, da destra a sinistra, di Leonardo, potendo leggere 'per diritto', da sinistra a destra. Così annotazioni, esperimenti, i suoi ragionamenti vengono proposti in maniera pop, in una fase, attuale, di grande consumo di tecnologie da parte di tutti. In aiuto sovvengono pure supporti multimediali e figure. Diluire gli aspetti più complessi di Leonardo è il nuovo must che si sperimenta a Firenze.
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