Prada presenta "Storytelling", una
mostra personale del pittore cinese Liu Ye a cura di Udo
Kittelmann, organizzata con il supporto di Fondazione Prada, in
programma dal 10 novembre al 20 gennaio 2019 a Shanghai nella
Rong Zhai, residenza storica del 1918 restaurata da Prada e
riaperta nell'ottobre del 2017. Il progetto espositivo esplora
l'opera di Liu Ye attraverso una selezione di 20 dipinti
realizzati dal 1992 a oggi. L'immaginario intimo e sensuale di
Liu Ye trova le sue molteplici fonti d'ispirazione nella
letteratura, nella storia dell'arte e nella cultura popolare del
mondo occidentale (c'è anche un Pinocchio) e orientale, dando
vita ad atmosfere che evocano introspezione, purezza e
sospensione. Nella sua pratica artistica coesistono racconto
fiabesco e ironia, percorsi da una vena parodistica. A proposito
della sua produzione, Liu Ye, nato a Pechino nel 1964, ha
sottolineato che "ogni opera è un mio autoritratto".
In una combinazione di fonti ed elementi diversi, nelle sue
tele si possono identificare diverse forze creative: memoria,
osservazione, immaginazione e formazione artistica. Le sue opere
sono pervase da un'ambiguità sospesa tra realtà e invenzione.
Nel corso del suo percorso Liu Ye ha sviluppato un universo
personale, accessibile e anche impenetrabile. Liu Ye mette in
campo una collisione di anacronismi, tipica dell'individuo
immerso in una cultura straniera: i motivi dell'arte moderna
sono combinati a citazioni dei grandi maestri e riferimenti alla
cultura occidentale sono associati a icone di quella cinese.
La natura autobiografica dell'opera assume connotazioni diverse
alla fine degli anni Novanta quando l'artista lascia l'Europa
per tornare nel suo paese. La sua arte è un mezzo per
investigare e scoprire se stesso, in un contesto fondato sullo
scambio reciproco tra produzione artistica e vita quotidiana.
All'interno degli spazi decorati di Prada Rong Zhai, le opere
enigmatiche di Liu Ye si aprono a nuovi significati, entrando in
dialogo con l'architettura e l'atmosfera della villa costruita
agli inizi del XX secolo come luogo d'incontro fra tradizioni
cinesi ed europee.
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