Il dittico in micromosaico
bizantino del XIV secolo, contenuto all'interno del Museo
dell'Opera del Duomo a Firenze, è stato restaurata dall'Opificio
delle Pietre Dure su commissione dell'Opera di Santa Maria del
Fiore ed è di nuovo visibile nel museo. Al dittico e al suo
restauro è dedicato un convegno, ad ingresso gratuito su
prenotazione, organizzato dall'Opera di Santa Maria del Fiore
che si terrà il 23 novembre 2018 a Firenze nella sede
dell'Antica Canonica di San Giovanni. Il dittico fu donato nel
1394 al Battistero, con alcune reliquie di santi, dalla nobile
veneziana, Nicoletta di Antonio Grioni, vedova di un funzionario
della corte bizantina dell'imperatore Giovanni VI Cantacuzeno.
Sul dittico sono rappresentate Le dodici grandi festività
cristiane attraverso dodici scene di eventi nella vita di Cristo
e Maria, corrispondenti a grandi feste liturgiche, che
riproducono lo stile e alcune soluzioni formali dei mosaici e
degli affreschi della chiesa del monastero costantinopolitano di
San Salvatore in Chora, del primo quarto del Trecento, e
costituiscono un caso esemplare della diffusione di stilemi
orientali attraverso opere trasportabili.
Le due tavolette, che compongono il dittico (cm 56 x 37 con
cornice), sono realizzate con tessere minutissime, incastrate in
uno strato di cera, incorniciate di lamine d'argento lavorate a
sbalzo, in parte dorate e smaltate. Ognuna delle tavolette è
montata in una seconda incorniciatura di legno intagliato e
dorato, del tardo XV secolo, sul cui retro è dipinta l'aquila
sul torsello, simbolo dell'Arte di Calimala.
Si tratta di un'opera la cui forma e la cui storia ci
raccontano di una Firenze antica aperta alle suggestioni del
passato classico e di quello orientale, nel segno di una
tecnica, il mosaico, che per secoli fu la lingua comune a molte
civiltà del Mediterraneo e che nel cuore religioso di Firenze
trovò una delle sue massime espressioni.
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