Le due statue di Giuseppe
Romagnoli, insieme alla lapide dedicata a Umberto I, sono
tornate a occupare il loro spazio sulla facciata del palazzo
comunale di Bologna dopo 76 anni. Vennero rimosse nel 1943 in
base all'ordinanza della Repubblica di Salò che stabiliva
l'eliminazione di tutte le insegne relative alla casa regnante.
Mentre le parti in marmo furono distrutte, i due bronzi che
compongono l'opera (intitolata a 'L'amor patrio e il valor
militare') finirono prima a Villa delle Rose e poi nel
parcheggio dell'Accademia di Belle Arti.
Un torto al quale la città ha posto rimedio grazie anche
all'aiuto dell'imprenditore Francesco Amante che ha finanziato
il restauro (eseguito da Leonardo, la stessa azienda che si è
occupata nei mesi scorsi dei lavori alla fontana del Nettuno),
un'idea nata già nel 2012 su iniziativa di Mauro Felicori,
all'epoca dirigente del Comune.
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