Come garantire un futuro alla Basilica di San Marco a Venezia, grandiosa quanto esposta alle minacce del turismo di massa (5,5 milioni i visitatori annuali) e delle infiltrazioni di acqua salmastra della laguna? A questo interrogativo hanno cercato di rispondere i protagonisti del convegno 'San Marco - La Basilica nel Terzo Millennio', organizzato dalla Procuratoria della stessa San Marco nella sala del Maggior Consiglio al Palazzo Ducale. Un evento che ha visto i contributi di esperti nella conservazione e nel restauro della chiesa, curatori, accademici, religiosi.
Un convegno con l'obiettivo di proteggere l'edificio consacrato nel 1094, che ha coinciso con i primi test di un sistema che dovrebbe far sì che il nartece - o porticato- della Basilica di San Marco sia protetto dall'acqua alta. Un fenomeno che - dannoso nelle sue occorrenze 'medie' - nell'eccezionale quota raggiunta il 29 ottobre 2018 ha gravemente danneggiato lo spazio d'ingresso alla chiesa, particolarmente i basamenti delle colonne marmoree.
Il sistema è stato illustrato ai margini dell'evento, nel corso di una visita alla Basilica, dal proto Mario Piana e da uno dei procuratori, Pierpaolo Campostrini. "Con questo sistema si risparmia a quest'area 900 ore all'anno di acqua salmastra - dice Piana - Sotto alla piazza ci sono dei condotti in laterizio settecenteschi che erano danneggiati. Li abbiamo restaurati, impermeabilizzati così che non perdano acqua. Essi sono collegati con bocchette che vengono chiuse in caso di acqua alta. Delle pompe, poi, espellono l'acqua che si accumula. Qui davanti non ci saranno più pozzanghere". Il sistema, progettato da Diego Semenzato e Daniele Rinaldo, è costato due milioni di euro, compresi altri servizi realizzati sotto alla piazza, ha detto Campostrini.
Al convegno hanno portato i loro saluti autorità quali il sottosegretario per la Famiglia e le Disabilità, Vincenzo Zoccano, il vicepresidente della Regione Veneto, Gianluca Forcolin, il sindaco Luigi Brugnaro, il patriarca di Venezia Monsignor Francesco Moraglia. Poi è stata la volta degli interventi di Piana, che ha spiegato le principali aree critiche della Basilica, e gli interventi in atto o progettati, e di Ettore Vio, Proto emerito, che ha presentato il volume da lui curato 'San Marco. La Basilica di Venezia. Arte, storia, conservazione'. Quindi un dibattito moderato da Bruno Vespa, dal quale è emersa la richiesta, sottolineata dalla Soprintendente Archeologia e belle arti per il Comune di Venezia e la laguna, Emanuela Carpani, che l'Art bonus venga esteso alle fabbricerie (enti che tutelano luoghi sacri, 25 in Italia, tra cui San Marco, gestiti da 7 membri, 5 nominati dal ministero dell'Interno, due dal vescovo locale). Un provvedimento di modesto costo per l'erario, ma che garantirebbe fondi vitali per la conservazione ed il restauro. Negli interventi - oltre a Campostrini, Pierfrancesco Pacini, presidente dell'Associazione fabbricerie; Monsignor Antonio Meneguolo, già arcidiacono del capitolo della Basilica; Peter Schreiner, bizantinista delle università di Colonia e Monaco - anche la preoccupazione per l'afflusso eccessivo di visitatori e le possibili risposte al sovraccarico turistico.
Infine, un concerto della Cappella Marciana in Basilica, con una 'Passio Christi' a sottolineare la convivenza di storia, arte e fede nella straordinaria e delicata San Marco.
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