E' al largo della costa brindisina e leccese che i ricercatori dell'Università di Halle cercano il collegamento tra la Mesopotamia, dove ha origine il Disco di Nebra - la più antica raffigurazione del cielo, su lastra in bronzo con lamine d'oro - e la Germania, dove è stato deposto, probabilmente attorno al 1600 avanti Cristo.
I ricercatori della Landesamt für Denkmalpflege und Archäologie Sachsen-Anhalt di Halle, della soprintendenza tedesca e di quella di Brindisi Lecce Taranto hanno iniziato le ricerche nell'area marina protetta di Torre Guaceto; si proseguirà a Roca Vecchia di Melendugno.
"Si cerca il collegamento mancante -
spiega François Bertemes, docente di archeologia preistorica
alla Martin-Luther Universität di Halle -. Sappiamo che le
origini delle immagini, la rappresentazione dei fenomeni
astronomici sul disco di Nebra sono in Egitto e in Mesopotamia.
Ma non sappiamo in che modo questa informazione è arrivata in
Europa". A Torre Guaceto è in azione SeaCat, un veicolo autonomo
sottomarino.
Era stato trovato nel 1999 da clandestini nei boschi del
Mittelberg, con armi e ornamenti in bronzo, vicino alla
cittadina di Nebra ed è custodito nel museo di Halle. "Torre
Guaceto e il suo immenso patrimonio naturalistico ed
archeologico non smettono di stupirci", commenta il presidente
del Consorzio, Corrado Tarantino.
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