"Da oggi l'antiquario non verrà
più guardato come un delinquente da questo Stato che non capisce
che le opere d'arte sono beni universali". Parola di Vittorio
Sgarbi, che al Teatro di Corte della Reggia di Caserta presenta
così la mostra "Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario
collezionista alla Reggia": 112 dipinti che l'antiquario
italiano Cesare Lampronti, la cui galleria è a Londra, ha
prestato per quattro mesi alla pinacoteca del Palazzo
Vanvitelliano. La mostra, che sarà inaugurata ufficialmente oggi
(ore 18), sarà infatti visitabile fino al 16 gennaio 2020.
"Lampronti - dice Sgarbi - è buono e generoso; il suo lavoro
oggi viene finalmente riconosciuto, avendo riportato in Italia,
in oltre 50 anni di carriera, 12mila dipinti; Lampronti ha
arricchito l'Italia e oggi arricchisce anche la Reggia. La sua
storia dimostra anche quello che dico da tempo, ovvero che il
mercato dell'arte in Italia deve essere più libero; oggi è
soggetto a troppe prescrizioni che ne fanno un mercato minore".
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