Giulia Da Varano è tornata a
casa. Il quadro del Dosso Dossi, vittima di un furto 39 anni fa,
che ritrae l'ultima duchessa di Camerino, ha fatto ritorno in
terra natia, con una cerimonia a Palazzo Sabbieti. A riportarla
nella città ducale i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio
culturale di Genova, arrivati al quadro al termine di una lunga
indagine.
Passo dopo passo è stato spiegato il percorso che ha condotto
fino al dipinto, rinvenuto in una galleria di Padova, dal
comandante Antonio Quarta: "Indizi inconfutabili e la conferma
che si trattasse del dipinto in questione hanno rappresentato un
momento bellissimo: siamo contenti di restituirvi questo che per
la città è il tassello di un grande mosaico". Presenti il
sindaco Sandro Sborgia, l'assessore regionale Angelo
Sciapichetti e molti cittadini. Sborgia (fino all'elezione
comandante Nas Marche) ha ringraziato i Cc del Tpc di Genova e
Carmelo Grasso, comandante del nucleo Tpc Marche, per il lavoro
portato avanti nel periodo del sisma. "E' stato recuperato un
patrimonio artistico importantissimo per tutta la Regione. - ha
ricordato il sindaco - Il recupero di questo quadro lo leggo
come un tassello di un mosaico più ampio, della ricostruzione.
Torna a casa una camerte e, come lei, speriamo che quanto prima
possano tornare tanti camerti costretti a stare lontano in
questo momento". A prendere la parola sottolineando l'importanza
e la rarità del ritrovamento di un'opera d'arte a seguito di un
furto, anche Corrado Azzolini, direttore del segretariato
regionale Mibact della Regione Marche; Claudio Pettinari,
rettore Unicam che ha voluto ribadire "la forte vocazione
culturale di Camerino. Riaccogliere Giulia Da Varano a Palazzo
Sabbieti è un grande gesto simbolico perché il palazzo nasce
proprio come edificio di cultura". L'opera sarà esposta e
fruibile gratuitamente al deposito Venanzina Pennesi fino al 6
gennaio nell'ambito del progetto "La bellezza ritrovata".
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