Quasi 40mila euro per uno scatto
senza titolo firmato nel 1980 dall'americana Cindy Sherman,
oltre 7mila 600 euro per una foto di Luigi Ghirri, più di 21mila
euro per un'immagine di Peter Beard. Costretta dall'emergenza
coronavirus a rilanciarsi sul web, la Finarte, nota casa d'aste
milanese, porta a casa addirittura un record di vendite con
l'appuntamento dedicato alla fotografia che ha prodotto un
incasso vicino ai 400 mila euro, il 40 per cento in più rispetto
all'asta di ottobre.
Succede anche questo nella Milano blindata che si prepara
alla guerra al Covid 19. Con una pletora di collezionisti
(tantissimi gli stranieri, sottolineano dagli uffici di Finarte)
che fin dalle prime battute si sono litigati una dopo l'altra le
rarità che il dipartimento di Fotografia della casa d'aste era
riuscito a raccogliere in questi mesi nel suo catalogo. E' stato
così per lo scatto di Cindy Sherman, uno dei ritratti
concettuali per i quali l'artista statunitense è particolarmente
conosciuta (questa volta una giovane donna con cappottino giallo
nello sfondo metropolitano di Ney York), ma anche per il bel
ciba chrome di Franco Fontana, che ritrae un angolo inusuale e
assolato della città di Zurigo (aggiudicato a 3.584 euro) o per
il ponte silente della nave da crociera di Ghirri, venduto a
7.620 euro, la veduta di Roma con l'isola tiberina di Gabriele
Basilico (5.856 euro), scatto inusuale per il grande fotografo
milanese per la presenza di figure umane. E un ottimo risultato
lo ha raggiunto anche Massimo Listri con Il castello di Rivoli,
venduto a 6.380 euro , cifra che costituisce il record italiano
per il fotografo fiorentino.
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