I dati ufficiali di 'Un artista
chiamato Banksy', la mostra dedicata allo street artist più
famoso del momento che si è chiusa il 27 settembre a palazzo dei
Diamanti a Ferrara, rivelano che - rispetto alle aspettative
iniziali del dopo lockdown (36mila persone) le presenze finali
sono state quasi il doppio: 65.138. "Mi piacerebbe parlare con i
primi 260 che sono entrati a Diamanti nel giorno di
inaugurazione della mostra - ha detto in conferenza stampa
l'assessore Marco Gulinelli, -:la forza che hanno messo in
campo, superando le paure di mesi difficili, ha fatto da
apripista a numeri insperati".
I 'paganti' sono stati 59.301, quasi il 91%; 40.796 le
prenotazioni on line (62,63%), 24.342 quelle in biglietteria
(37,37%). Nel complesso le entrate complessive sono state di
916.909 euro, le uscite di 701.650 euro, per un saldo netto di
215.259 euro. Fondi che saranno reinvestiti in arte e cultura.
Il presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi ha spiegato che,
tra le idee in campo, c'è in progetto una mostra su "Giorgio
Bassani e gli artisti del suo tempo" a palazzina Marfisa d'Este
o a Casa Minerbi e un percorso da "Antonio Ligabue a Federico
Fellini". In campo anche l'idea di legare e valorizzare un anno
di grandi ricorrenze: i 100 anni dalla nascita dello stesso
Fellini, i 500 anni dalla morte di Raffaello, i cent'anni dalla
morte di Gaetano Previati e, nel 2021, i 90 anni dalla scomparsa
di Giovanni Boldini. E poi c'è la mostra su Italo Balbo, "che
avrebbe come suo scenario naturale palazzo Koch". E' inoltre in
programma un allestimento con gli scatti di Italo Zannier,
decano dei fotografi italiani. "C'è una grande vitalità a cui
possiamo lavorare anche grazie ai numeri fatti registrare da
Banksy", ha detto Sgarbi.
Ora è il tempo di Antonio Ligabue, dal 31 ottobre a palazzo
dei Diamanti. I numeri li ha anticipati Pietro Di Natale,
direttore di Ferrara Arte: "77 dipinti, 20 sculture e 10
disegni, molte opere mai esposte prima. L'antologica coprirà
l'intero percorso di Ligabue ed è, di fatto, l'ampliamento
dell'intuizione di una mostra che si tenne nel 1972 nelle sale
del centro attività visive di palazzo Diamanti, con testo
introduttivo di Mario De Micheli".
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