(di Max Firreri)
E' l'ultimo anziano pittore di
carretti siciliani ancora in vita, allievo della "scuola" della
famiglia Ducato di Bagheria, che oggi vive a Castelvetrano, nel
Trapanese. Felice Scirè, 87 anni, ha trasformato la sua casa in
un vero laboratorio di pittura e d'esposizione, per non far
disperdere la "memoria". Quadri, cavalletti, sponde di carretti,
pennelli e colori per disegnare le scene epiche dei paladini di
Francia, quelle della "Cavalleria Rusticana" e del ciclo
dell'Orlando Furioso.
Scirè è l'ultimo anziano testimone vivente della "Scuola
Ducato", una delle più importanti per il lavoro di decorazione
dei carri siciliani, protagonista di uno dei primi documentari
girati dal futuro premio Oscar Giuseppe Tornatore. "A 5 anni ho
iniziato a seguire mio papà Tommaso che frequentava già Michele
e Domenico Ducato - racconta - li vedevo dipingere e così ho
imparato manualità, uso dei colori, tecniche". In una sola
parola Felice Scirè ha imparato l'arte antica sul campo, che si
esprimeva sui carretti siciliani e sulle tele. "Abbandonai la
scuola per dedicarmi all'artigianato, così a 12 anni divenni
allievo della bottega Ducato di Bagheria. Ho conosciuto Renato
Guttuso e ho ancora lucidi i ricordi di quando lui dipingeva e
io, giovane apprendista, gli tenevo la tavola coi colori",
racconta Felice Scirè. Con l'arte in mano e le tasche vuote
negli anni '50 Scirè emigra in Svizzera dove trascorre 15 anni
della sua vita, dedicandosi alla pittura artistica siciliana ma
anche a quella edile. "La nostalgia della mia patria, la
Sicilia, mi assaliva ogni giorno - spiega - volevo sempre
tornare qui, mi mancavano i profumi dei limoni, i colori delle
campagne e del mare", racconta. Il destino, però, l'ha portato
ancora più lontano dalla Sicilia. Gli ultimi anni di lavoro,
prima di far rientro in Italia per la pensione, li trascorre in
Australia sempre come artigiano. Anche nella terra dei canguri
dipinge i colori della Sicilia; non manca occasione per
spennellare l'Orlando furioso, la Gerusalemme liberata, la
Storia d'Italia, i Promessi sposi, Giuseppe Garibaldi,
Napoleone, Iliade, Odissea. In Australia compra una Cadillac e
la pittura come un carretto, facendola diventare una vera
attrazione. Il ritorno in Sicilia è stato il sogno tanto sperato
per l'artista emigrato che ha scelto di vivere a Castelvetrano,
la città dove il papà aveva aperto bottega. "Non ho mai smesso
di dipingere - racconta - sia antichi carretti siciliani ma
anche tegole e tele. Come in Australia anche qui ho decorato a
mano 5 Fiat 500, ho realizzato tre copie della 'Vucciria' di
Guttuso e, in questi giorni, ho completato la decorazione di un
cassone di treruote dove è raffigurata la mattanza di Favignana,
che mi è stato commissionato da un appassionato di Messina". La
sua vecchiaia, vissuta in solitudine, trova forza nell'arte
antica della decorazione: "Mi alzo anche la notte per dipingere,
quando ho l'ispirazione prendo pennelli e colori in mano e
inizio, così nascono storie e scene epiche su tele e sponde di
carretti". Un'arte antica, quella della pittura siciliana,
oramai quasi scomparsa che resiste tra pochissimi artigiani:
"Vorrei tanto insegnarla a qualche giovane appassionato, ma
nessuno vuole fare più l'apprendista così come ho fatto io con
mio padre e la famiglia Ducato" conclude sconsolato Scirè,
ultimo erede di una tradizione destinata forse a scomparire con
lui.
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