(di Ida Bini)
"La natura ama nascondersi,
ma spesso la fotografia è in grado di svelarla. E' uno dei temi
più d'attualità e al tempo stesso antico come l'uomo, vale a
dire il nostro rapporto di esseri umani con la natura, una
natura di cui facciamo parte, anche se talvolta sembriamo
dimenticarcene, con le conseguenze drammatiche che tutti
conosciamo". E' il commento all'ANSA di Walter Guadagnini,
direttore artistico del Festival internazionale 'Fotografia
Europea', in programma a Reggio Emilia dal 26 aprile al 9
giugno. L'evento, giunto alla 19esima edizione, riunisce
incontri e confronti con gli artisti e mostre personali e
collettive di grandi fotografi e di giovani esordienti in vari
luoghi della città: Palazzo Magnani, Chiostri di San Pietro,
Palazzo da Mosto, Villa Zironi, Spazio Gerra, Palazzo dei Musei,
Biblioteca Panizzi e Collezione Maramotti. Il tema di quest'anno
- 'La natura ama nascondersi' - celebra la potenza della natura,
che molte volte cela la sua essenza ma sempre più spesso si
rivela in modi distruttivi. Attraverso gli occhi dei fotografi
il festival esplora il rapporto umano con la natura,
"immaginando nuove narrazioni che vanno oltre il diffuso
atteggiamento di controllo che la nostra specie esercita sul
pianeta". "Fotografia Europea ha uno sguardo ampio sia dal punto
di vista geografico sia da quello specificamente fotografico -
prosegue Guadagnini - Si passa dunque dal Grande Nord di Natalya
Saprunova alle montagne del Nord Est italiano devastate pochi
anni fa dalla tempesta Vaj, fotografate da Matteo De Mayda;
dagli incredibili, giganteschi alberi ricostruiti da Helen Sears
alla situazione climatica del Bengala ripreso da Arko Datto, per
arrivare fino al viaggio nella memoria individuale e collettiva
di Yvonne Venegas". Il Festival ha un ricco programma di mostre
e di attività, a partire dagli incontri con Mariangela
Gualtieri, poetessa e scrittrice, e con il drammaturgo e
scrittore Marco Paolini. Numerose le mostre personali - Lisa
Barnard, Marta Bogdańska, Arko Datto, Silvia Infranco, Matteo de
Mayda, Karim El Maktafi, Susan Meiselas, Jo Ractliffe, Silvia
Rosi, Natalya Saprunova, Helen Sear, Bruno Serralongue, Michele
Sibiloni, Yvonne Venegas, Terri Weifenbach - e collettive di
Giovane Fotografia Italiana #11/Premio Luigi Ghirri 2024; Index
Naturae; Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea; Luigi
Ghirri. Zone di passaggio; New Theaters Of The Real. "Fotografia
Europea è varietà di linguaggi, molteplicità di approcci -
spiega il direttore artistico - così il pubblico potrà viaggiare
al piano terra dei Chiostri di San Pietro letteralmente con la
testa fra le nuvole, dove la splendida mostra 'Sky Album. 150
years of capturing clouds' racconta come i fotografi già dalla
metà dell'Ottocento abbiano amato queste affascinanti,
misteriose e divertenti forme della natura. Mentre nell'altra
storica sede del Festival, Palazzo Magnani, una delle più grandi
fotografe viventi, Susan Meiselas, è presente con la sua prima
mostra antologica in Italia: scatti storici dall'America degli
anni Settanta al Nicaragua della rivoluzione sandinista al
Kurdistan di ieri e di oggi, per leggere in profondità anche la
natura umana".
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