''Giro tutte le scene dei miei film
in successione dalla prima all'ultima, e mi concedo due
settimane di lavorazione in più per cambiare quello che non mi
piace''. Si è raccontato così ad Ancona il regista Matteo
Garrone, intervistato dal collega Daniele Ciprì e dal pubblico
nell'ambito del festival Corto Dorico, che gli ha dedicato una
retrospettiva. Garrone si definisce ''un artigiano del cinema'',
ossessionato dal ''controllare ogni cosa''.
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