Un progetto con Paul McCartney e un documentario sulla prima epidemia dell'Aids, da mostrare al Sundance, e poi Inversion un super film di fantascienza con Samuel L. Jackson, scritto con David Arata. E' sempre pieno di progetti Paul Haggis, il regista, sceneggiatore, produttore, due volte premio Oscar (miglior film e sceneggiatura) per Crash nel 2004. A Ischia Global Fest, dove è di casa da anni, stavolta è anche docente con l'acting coach americano Michael Margotta di una scuola di cinema che si svolge nell'ambito del festival prodotto da Pascal Vicedomini.
"Sono 50 giovani da tutto il mondo ed è davvero una bella esperienza motivarli e provare a tirare fuori il loro talento", racconta all'ANSA Haggis che nella sua carriera, oltre ai film d'autore con Clint Eastwood (Million Dollar Baby, premio Oscar), indipendenti (Nella valle di Elah) ha anche blockbuster come il Bond di Casino Royale. "A chi mi chiede suggerimenti dico di seguire le proprie passioni, non ascoltare i consigli degli altri, di essere determinato nel voler fare quello che si desidera e di cercare di sapere quello che si vuole fare e prepararsi. L'arte viene dal cuore ma non basta. E un altro consiglio utile è di non pensare al successo e ai soldi perché così non si dura. Il mio agente - racconta divertito - dice che sono pazzo quando rifiuto di fare film milionari ma che non sento miei: come posso lavorare due anni della mia vita su una cosa che non mi interessa?".
Capire questo mondo iperconnesso e veloce che stiamo vivendo è diventata un'ossessione e va oltre il lavoro: "Mi documento continuamente, ora sto leggendo Foresight, scritto da due neuroscienziati, sono affascinato e preoccupato da questo imminente futuro di realtà virtuale che ci attende, già ora siamo concentrati sull'universo parallelo del nostro smartphone. Ho scritto due sceneggiature su questo ma non mi hanno convinto, vorrei trovare la chiave giusta per farne il mio prossimo film". Paul Haggis, che è nato 64 anni fa in Ontario e vive tra Los Angeles e New York, è tra gli autori considerati a Hollywood per il suo impegno sociale. Ha fondato Artists for Peace and Justice indirizzando attività di aiuto soprattutto ad Haiti dopo il terremoto. Il tema dei migranti, l'emergenza di questo esodo biblico che sposta le popolazioni tra guerre e carestie, ce l'ha nel cuore e per questo usa parole forti contro la nuova amministrazione americana: "Mi vergogno profondamente, la politica repubblicana è disgustosa, l'isolazionismo è disgustoso, non si possono lasciare soli i popoli che noi stessi con le nostre politiche abbiamo ridotto cosi. Bisogna aiutarli in ogni modo e ad agire secondo compassione".
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