(ANSA) ROMA 20 GEN - L'atmosfera è molto rumorosa, piena di umanità e sicuramente claustrofobica. 'L'uomo sul treno - The Commuter', thriller di Jaume Collet - Serra con Liam Neeson, Vera Farmiga e Patrick Wilson in sala con la Eagle Pictures dal 25 gennaio, si svolge infatti tutto al ritmo di un treno in corsa (esattamente l'Hudson North) verso la Grand Central Station di New York. Qui troviamo Michael (Neeson) nella peggiore delle sue giornate. Ex agente dell'FBI, e ora impiegato in una assicurazione, è stato appena licenziato e non sa come dirlo alla moglie. Ogni giorno prende lo stesso treno per andare e tornare dal lavoro, ma questa volta è un ritorno a casa più duro del solito: è disoccupato e ha un mutuo da pagare. Sul treno viene avvicinato da una seducente psicologa, Joanna (Vera Farmiga), che lo sfida a fare, per molto denaro, un gioco solo apparentemente innocente: scoprire quale passeggero ha nella borsa qualcosa di prezioso che non gli appartiene. Michael accetta la sfida, ma si trova presto coinvolto in qualcosa di molto pericoloso che mette a rischio la sua stessa vita, quella della sua famiglia e di tutti i passeggeri. Ritmo infernale, scene adrenaliniche di combattimenti e acrobazie da parte di un Liam Neeson sessantenne che ricorda un Rambo un po' invecchiato. "La storia si svolge quasi in tempo reale - dice Neeson - e il mio personaggio si rende conto a un certo punto di aver messo in moto qualcosa di troppo grosso. Cerca così di identificare al più presto la persona che possiede la chiave di tutta la cospirazione. La tensione cresce ad ogni fermata - aggiunge l'attore - con nuovi passeggeri che salgono e nuovi indizi da analizzare. Il pericolo diviene così gradualmente sempre più grande e il film diventa un thriller psicologico ad alta velocità simile a 'L'altro uomo' e 'Intrigo internazionale' di Hitchcock". Spiega invece il regista che per la quarta volta lavora con Neeson dopo Unknown - Senza identità, Non-Stop e Run All Night: "L'uomo sul treno pone una domanda al pubblico: se qualcuno ti chiedesse di fare qualcosa di apparentemente insignificante, ma di esito incerto in cambio di un considerevole compenso economico, lo faresti? Questa la scelta filosofica che il nostro protagonista, uomo di sessant'anni appena licenziato e pieno di debiti, si trova ad affrontare. Sta pensando solo a se stesso o sta prendendo in considerazione le possibili conseguenze morali di quello che gli viene chiesto?".
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