In una piazza Cavour gremita, a due
passi da quel cinema Fulgor restaurato e riaperto lo scorso anno
in cui il giovane 'Maestro' - seduto sulle ginocchia del nonno a
guardare 'Maciste all'inferno' scopriva la magia del cinema - il
saluto più dolce e spontaneo era stato un grido, a risuonare nel
silenzio: 'vai Federico'. L'ultima parola prima del commiato
eterno che Rimini aveva dedicato a uno dei suoi figli più
illustri, scomparso proprio venticinque anni fa, il 31 ottobre
del 1993.
L'anima felliniana, a Rimini, è legata anche agli oggetti più
semplici: ai quattro montanti del letto, Fellini aveva dato i
nomi dei quattro cinema di Rimini: e da lì, prima di
addormentarsi, prendevano forma le sue storie oniriche,
immaginifiche, che dal piccolo borgo della Romagna, lo hanno
portato alle vette della cinematografia mondiale.
Mercoledì sera proprio in quella sala del Fulgor dove Fellini
si è innamorato del cinema, Rimini lo ricorderà con la
proiezione dei Vitelloni.
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