Il cinema italiano, più dei classici
cattivi "ha raccontato soprattutto i cialtroni, perché da noi
sono molto presenti, e cattivissimi. Io li vedo come il pericolo
maggiore perché vincono sempre. Un esempio è il personaggio di
mio padre nel Sorpasso. Ho sempre pensato che se avesse prevalso
il personaggio di Trintignant, saremmo stati forse un Paese
migliore". Lo dice Alessandro Gassmann, voce italiana de Il
Grinch, nell'adattamento animato in CGI diretto da Scott Mosier
e Yarrow Cheney, del classico scritto dal Dr. Seuss. Il film,
che arriva a 18 anni dalla versione live action di Ron Howard
con Jim Carrey, è realizzato dalla Illumination (Cattivissimo
me) ed esce il 29 novembre con Universal.
Gassmann doppia il 'cattivone' (o così sembra) verde che odia
il Natale, tanto dal volerlo 'rubare' ai vicini abitanti felici
e in festa di Who-Ville. "Sono da sempre appassionato del Grinch
- dice l'attore -. Nella storia si parla di inclusione, un tema
ancora più importante visto il momento che viviamo".
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